In un periodo difficile in merito al tema degli sbarchi degli immigrati in Sicilia, la giornata di ieri è stata contraddistinta dalla visita della Commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson e del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi all’hotspot dell’isola simbolo degli arrivi all’interno del BelPaese: Lampedusa. “Questa non è solo una sfida italiana, ma è una sfida di tutta l’Europa. E quindi non siete soli”, le prime parole della Commissaria che ha colto l’occasione per ringraziare il lavoro di Frontex ed Europol, le due agenzie europee della guardia di frontiera e costiera. La Johansson ha confermato poi l’impegno dell’Ue non solo per migliorare la situazione, ma anche per aumentare i finanziamenti verso un Paese, quello Tricolore, da sempre oggetto di onde migratorie (quest’anno sono sbarcati più di 65mila persone in tutto lo Stivale): “Stiamo lavorando insieme al governo italiano e le autorità locali per trovare soluzioni comuni e quindi per costruire un’Europa più solidale”. Ma la Johansson ha voluto fare i complimenti a Lampedusa per come ha gestito e sta gestendo questa drammaticità: “Sono molto impressionata da quanto fatto su un’isola piccola che deve vedersela con innumerevoli arrivi”.
Emigrazione da limitare
La Johansson ha poi criticato, senza citarle, Polonia e Ungheria che nel corso dell’ultimo Consiglio europeo hanno detto no al meccanismo di ricollocamento tra le nazioni (i movimenti secondari): “Chi non si adopera nei ricollocamenti deve pagare, non solo ai Paesi che sono sotto pressione, ma pure ai Paesi terzi”. Ma cosa fare oggi per cercare di arrivare a risultati soddisfacenti quanto prima? Per la Johansson l’immigrazione ci sarà sempre e quindi va limitata, lavorando insieme ai Paesi di transito e di origine, soprattutto da dove nascono i viaggi della disperazione: “Insieme dobbiamo combattere i trafficanti di essere umani e migliorare le condizione di queste terre affinché non ci sia la voglia o la necessità di lasciarle”.
Più forti se l’Europa resta unita
Per il Ministro Piantedosi il grande obiettivo del governo è principalmente uno: il contrasto dell’ignobile traffico di essere umani: “Vogliamo combattere questo fenomeno, il più grave, insieme a tutta l’Unione europea che vedo concretamente al nostro fianco. Questa sfida ci impegnerà nei prossimi anni, ma bisogna dire che non esistono soluzioni miracolose. Ma stiamo costruendo qualcosa che possa consentire nel futuro prossimo una gestione più ordinata di questo fenomeno che mette insieme aspetti umanitari, ma anche di sicurezza”. Il Capo del Viminale punta molto sull’unità di intenti dei Paesi membri dell’Ue: “Nessuno stato membro deve essere lasciato solo ad affrontare il problema dell’emigrazione, siamo più forti se stiamo uniti”. Il Ministro ha colto poi l’occasione per ringraziare il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino per l’impegno, la collaborazione “e la sofferenza nella gestione di questo luogo di arrivo”. Il primo cittadino ha a sua volta usato parole d’elogio per governo e Ue per gli sforzi che stanno mettendo in piedi, ma dal canto suo ha detto a Piantedosi che l’isola non potrebbe permettersi un’altra struttura per migranti (come alcune voci vorrebbero) a causa delle sue piccole dimensioni: “Una nuova costruzione creerebbe problemi al turismo. E noi viviamo di turismo”.