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Bce: L’inflazione rischia di risalire

venerdì, 19 Maggio 2023
1 minuto di lettura

Negli ultimi mesi la corsa dei prezzi ha segnato un rallentamento anche per l’effetto combinato del calo dei costi dell’energia e delle conseguenze della stretta monetaria messa in atto dalla Banca centrale Europea. Il 4 maggio è stato deciso un altro aumento dello 0.25%. Secondo il Bollettino economico della Banca di Francoforte le pressioni sui prezzi non si sono definitivamente allentate, anzi, rimangono intense. Per questo motivo continuerà la riduzione del programma di acquisto di attività (PAA) dell’Eurosistema, con l’obiettivo di porre fine ai reinvestimenti nel PAA a partire da luglio.

Orientamento restrittivo

La BCE conferma quindi l’orientamento restrittivo finalizzato a riportare i tassi di riferimento intorno al 2% nel medio termine operando in modo da poterli mantenere a questo livello fino a quando lo riterrà necessario

Viene così ribadita l’analisi fatta dal Consiglio direttivo nella riunione di politica monetaria del 16 marzo.

La BCE ritiene che  gli aumenti dei tassi di interessi si stiano trasferendo con “vigore” alle condizioni monetarie e di finanziamento dell’area Euro mentre si registrano ritardi e incertezze negli effetti che essi stanno avendo sull’economia reale.

Questa constatazione spiega in parte perchè le economie dei Paesi che adottano la moneta comune non abbiano finora subito una pressione deflazionista tale da provocare non solo la frenata nella crescita ma anche un’inversione di tendenza negativa con pesanti ripercussioni sulla ricchezza prodotta e sull’occupazione.

“Le banche hanno segnalato un forte calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie nel primo trimestre del 2023. Il calo della domanda di prestiti da parte delle imprese è stato il più marcato dalla crisi finanziaria mondiale, mentre la contrazione della domanda di prestiti da parte delle famiglie è stata la più elevata dall’avvio dell’indagine nel 2003”-scrive la BCE che segnala la presenza di due possibili direzioni opposte nelle tendenze delle economie dell’Euro.

Tendenze contrastanti

Da un lato, infatti, le prospettive di crescita potrebbero essere riviste al ribasso se si dovessero riacutizzare le tensioni nei mercati finanziari. In questo caso si potrebbe determinare un inasprimento superiore alle attese delle condizioni creditizie con una pressione forte sul clima di fiducia.

Dall’altro lato, però, il bollettino della BCE segnala il recente riassorbimento dei passati shock avversi dal lato dell’offerta, se perdurasse, potrebbe rafforzare la fiducia e sostenere una crescita più elevata rispetto alle attese correnti – prosegue la BCE-. Anche la perdurante tenuta del mercato del lavoro, nella misura in cui sostiene il clima di fiducia e la spesa delle famiglie, potrebbe determinare una crescita maggiore del previsto”.

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