“Stiamo aumentando i salari del 45 per cento, compresa la quota di welfare. Pertanto, stiamo aumentando il salario più basso dei lavoratori pubblici a 15.000 TL”, Queste le parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante la cerimonia che ha anticipato la firma del contratto collettivo di lavoro del 2023. Erdogan in vista dele elezioni del 14 maggio ha annunciato un cospicuo amento dei salari destinati ai dipendenti pubblici di tutto il Paese. “Con questo protocollo, determiniamo il quadro dei salari che riceveranno circa 700.000 dei nostri fratelli nel periodo 2023-2024. Il Governo continuerà a lavorare sugli aumenti del salario minimo per i dipendenti pubblici e sull’aumento delle pensioni. A luglio, contiamo di intervenire sulla differenza di inflazione e sulla quota di benessere”, ha detto Erdogan, sottolineando che ai cittadini non sarà permesso di “essere schiacciati” dall’inflazione. “Continueremo a compiere questi passi nonostante l’onere di oltre cento miliardi di dollari che il disastro del terremoto ha imposto alla nostra economia. Ora, grazie a Dio, la Turchia ha raggiunto la forza e le dimensioni in grado di sopportare tutti questi fardelli”, ha affermato Erdogan. “Faremo anche nuovi regolamenti che aumenteranno il livello di reddito di tutti i nostri cittadini contro i problemi causati dall’inflazione e dal costo della vita”, ha aggiunto. “Non opprimeremo nessuno con l’inflazione, e finora non l’abbiamo fatto. A gennaio, il Governo già aveva rivisto al rialzo l’aumento dei salari per i dipendenti pubblici attivi e in pensione al 30% per la prima metà del 2023” ha spiegato.