Il partito di Berlusconi è ad un passaggio cruciale della sua trentennale storia. Deve decidere come disegnare il suo futuro, anche alla luce dell’inevitabile trascorrere del tempo che non intacca il prestigio del fondatore ma non consente al Cavaliere di seguire la politica del giorno dopo giorno.
All’inizio dell’esperienza del Governo Meloni, Forza Italia sembrava tentata di fare squadra comune con Salvini e cercare così di condizionare l’operato del Presidente del Consiglio da posizioni oltranziste. L’operazione si era dimostrata non vincente sia per Forza Italia che per la Lega che avevano entrambi perso consensi nei vari sondaggi .
Le sirene di Salvini da tempo suonavano alle orecchie di molti del partito di Berlusconi che prestavano loro ascolto, di fatto spostando l’asse tradizionale di Forza Italia (centrista, moderato, europeista, atlantista e attento anche alle libertà individuali) verso posizioni più estremiste, polemiche verso l’Europa, ambigue nei confronti della Russia, piuttosto disinvolte nel trattare temi delicati come le coppie omosessuali, per non parlare dell’immigrazione e a volte perfino giustizialiste.
Dalla fine di Gennaio questa deriva salviniana di Forza Italia ha lasciato il campo ad un’impostazione più leale e collaborativa nei confronti di Meloni e, soprattutto per merito di Antonio Tajani, ha riportato in pista le tematiche tradizionali del partito che sembravano essersi appannate.
La delicate condizioni di salute di Berlusconi non hanno consentito di capire se il Cavaliere intenda avallare fino in fondo la svolta che per iniziativa di Marta Fascina e di Marina Berlusconi è stata impressa al partito. E’ importante che questa “benedizione” del capo arrivi presto per sancire che il futuro che Berlusconi immagina per la sua creatura è un ritorno alle origini al vero spirito che animò le diverse aree culturali e politiche che credettero in misura diversa nel progetto di Forza Italia. Meloni ha bisogno di avere un rapporto positivo e sereno con chi in Europa ha voce in capitolo presso il PPE. Le serve non solo a fini tattici ma anche per traghettare la destra su posizioni sempre più moderne, aperte e inclusive. Insomma se Forza Italia, senza fondersi con Fratelli d’Italia resterà ancorata alle sue origini, sarà un bene per il Governo e anche per il partito. Se invece tornerà a inseguire Salvini sarà un suicidio.