mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Attualità

Save the Children: ancora naufragi di migranti nel Mediterraneo

In una nota Save the Children ha reso noto che sta intervenendo con le proprie squadre di protezione per garantire un adeguato supporto ai migranti sopravvissuti che rischiano la vita intraprendendo pericolosi viaggi nel mar Mediterraneo al fine di giungere in Europa.   “Ancora naufragi nel Mediterraneo nel tentativo disperato di raggiungere la salvezza in Europa. Le persone arrivate a Lampedusa nei giorni scorsi riferiscono di due tragedie verificatesi nella notte nel tratto di mare tra la Tunisia e l’Italia. Nel primo caso i dispersi sarebbero circa 19, nel secondo caso almeno tre. I sopravvissuti, che sono nel frattempo stati portati all’hotspot, estremamente provati, dichiarano di aver perso familiari e amici. Ancora morti, dunque, lungo quella che si conferma una rotta altamente letale, tra quanti fuggono da violenze, guerre, persecuzione, povertà estrema sperando di raggiungere una possibilità di pace e futuro in Europa, attraverso l’unica modalità che è loro concessa in assenza di vie sicure e legali, cioè affidarsi ai trafficanti e a quella terribile roulette che è l’attraversamento del Mediterraneo in condizioni assolutamente insicure e pericolose”, si legge nella nota.   “Nel frattempo, le migliorate condizioni meteo marine hanno consentito altre partenze e nuovi sbarchi, che hanno portato di nuovo a oltre 1.200 il numero di persone all’interno dell’hotpost di Lampedusa, di cui almeno 280 sono minori non accompagnati. E sono proprio i minori stranieri non accompagnati, tra le categorie più vulnerabili, che negli ultimi mesi rimangono diverse settimane in hotspot, in attesa di un trasferimento, a causa della mancanza dei posti in strutture di prima accoglienza a loro dedicate. Un numero sempre troppo alto che non consente il rispetto dei diritti fondamentali delle persone più vulnerabili, come anche i nuclei mamme-bambini, né la risposta adeguata ai loro bisogni essenziali, dimostrando ancora una volta l’inadeguatezza di strutture del genere a ospitare bambini e adolescenti soli, come ha recentemente riconosciuto anche la Corte europea dei diritti dell’uomo”, prosegue la nota.   Save the Children attiva a Lampedusa con i suoi operatori torna a fare appello al Governo, “affinché siano immediatamente garantiti spazi adeguati e distinti per l’accoglienza degli adulti, dei minori e delle donne, anche facendo ricorso a strutture di prima accoglienza per i nuclei mamma-bambino e per i minori soli”. Allo stesso tempo, prosegue la nota, “chiede che siano ripristinate rapidamente all’interno dell’hotspot condizioni dignitose di accoglienza, a partire dalla regolare distribuzione dei generi di prima necessità e la fruibilità dei servizi igienici. Occorre inoltre velocizzare i trasferimenti, soprattutto delle persone più vulnerabili”. “C’è il bisogno di potenziare il supporto sanitario alle persone all’interno della struttura di Contrada Imbriacola, oltre al presidio pediatrico che è stato attivato in questi giorni. Evidenzia infine anche l’importanza per i bambini e ragazzi di essere accolti in un ambiente adeguato e sereno, che consenta loro di elaborare quanto vissuto, e prevedendo per loro la possibilità di fruire di opportunità di socializzazione e di gioco anche all’esterno del centro”, conclude la nota.

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