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Close up of a Judge In A Courtroom

Sentenza per i genitori che avevano abbandonato il figlio adottivo

domenica, 9 Aprile 2023
1 minuto di lettura

Douglas, oggi ventiseienne, è stato adottato a San Paolo in Brasile all’età di 10 anni da una famiglia del Cremonese, ma giunto in Italia, a distanza di neanche 1 settimana, veniva prelevato dagli assistenti sociali e portato in una casa famiglia su precisa richiesta dei genitori adottivi. Da quel momento Douglas ha vissuto sempre passando da una comunità all’altra, fino alla maggiore età; ha anche scontato un anno di carcere a causa di alcuni reati commessi.

Proprio nel penitenziario di Sant’Anna a Modena il ragazzo ha conosciuto l’avvocato Gianluca Barbiero che si è interessato alla sua storia con l’obiettivo di aiutarlo nel suo intento di realizzare una vita “normale”. Quindi, il ragazzo ha deciso di intraprendere un percorso legale denunciando i genitori adottivi per “avergli fatto mancare i mezzi di sussistenza e per essersi sottratti agli obblighi di assistenza”.

Quando nel 2007 i genitori adottivi si presentarono dal Sindaco del paese, dissero di non voler più adottare Douglas poiché il bambino aveva puntato un coltello contro il padre adottivo. Douglas nella querela esposta, in ragguaglio al ricordo del breve periodo passato insieme alla nuova famiglia, ha riferito: “in quei pochi giorni in cui visse nella sua nuova famiglia, la madre adottiva lo picchiò con una cintura dopo una lite con il figlio biologico della coppia”.

L’avvocato Barbiero durante un’intervista ha spiegato: “Il giudice in primo grado ha dichiarato la coppia colpevole di violazione degli obblighi di assistenza familiare e in Corte d’Appello tale sentenza è stata confermata senza alcuna modifica”. I genitori adottivi sono stati condannati a un risarcimento provvisionale di 10mila euro nei confronti di Douglas. Spetterà ora al giudice civile l’esatta quantificazione del risarcimento totale. I genitori del ragazzo non hanno presentato alcun ricorso in Cassazione, per cui la sentenza è definitiva. Al fianco dei suoi legali, il ragazzo ha raccontato sui social: “Intanto sto cercando un lavoro. Ho un attestato da aiuto cuoco, la passione per la musica e per l’informatica. Mi andrebbe bene qualsiasi impiego, ma sogno una professione in uno di questi tre ambiti”.

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