La banca centrale marocchina, Bank Al-Maghrib, ha deciso di innalzare il tasso di riferimento di 50 punti base, precisamente al 3% per evitare l’insorgere di spirali inflazionistiche che si autoalimentano e rafforzare ulteriormente l’ancoraggio delle aspettative di inflazione al fine di favorirne il ritorno su livelli bassi con l’obiettivo di mantenere la stabilità dei prezzi. La banca continuerà a seguire da vicino l’evoluzione della situazione economica e delle pressioni inflazionistiche, sia a livello nazionale che internazionale.
“Il Consiglio ha analizzato l’evoluzione della situazione economica nazionale e le proiezioni macroeconomiche della Banca per i prossimi otto trimestri. Si è concentrato in particolare sulla trasmissione delle sue ultime decisioni di aumento del tasso di riferimento. Il Consiglio ha rilevato a questo proposito che, nonostante un relativo allentamento delle pressioni esterne, i dati recenti mostrano che l’inflazione continua ad accelerare sotto l’effetto in particolare degli shock dell’offerta interna su alcuni prodotti alimentari”, spiega BAM in un comunicato stampa.
Il consiglio di amministrazione di Bank Al-Maghrib annuncia di aver preso atto delle misure messe in atto dal governo per migliorare l’offerta di questi prodotti e garantire il corretto funzionamento dei loro mercati. “Dopo aver raggiunto il 6,6% nel 2022, il massimo dal 1992, l’inflazione dovrebbe rimanere a livelli elevati nel medio termine. Dovrebbe uscire nel 2023 al 5,5% medio e la sua componente sottostante dovrebbe attestarsi al 6,2%, cioè una revisione al rialzo di 2 punti percentuali rispetto alla previsione dello scorso dicembre, principalmente a causa dell’impennata dei prezzi di alcuni prodotti alimentari ivi incluse”, aggiunge la stessa fonte spiegando che “tali proiezioni presuppongono che gli shock all’origine di tale aumento si dissolvano gradualmente nella seconda metà dell’anno a seguito dei vari provvedimenti presi dal governo in tal senso. Nel 2024, nell’ipotesi che le pressioni sia interne che esterne continuino ad allentarsi, la dinamica fondamentale dei prezzi sarebbe al 2,3%, ma l’inizio programmato dello scompenso dei prezzi dei prodotti agevolati dovrebbe mantenere l’inflazione a livello globale su un livello elevato, pari a 3,9 %”.