In Italia è la Lombardia a possedere un patrimonio di case più costose, almeno rispetto, ad esempio, a quelle del Lazio che in rapporto sono giù del 30%. Gli italiani, inoltre, hanno un patrimonio edilizio privato che supera i seimila miliardi, tuttavia, anche in questo caso il 50% del valore è al nord, mentre il centro e il sud devono dividersi l’altra metà. Da sottolineare come il valore degli alloggi è nettamente superiore nelle regioni del nord, merito anche della sistemazione degli immobili e delle famiglie che hanno usufruito dei bonus fiscali previsti dai governi.
Sono questi alcuni dei dati e delle considerazioni che la Confederazione nazionale artigiani (CNA) ha presentato in una sintesi sul patrimonio edilizio e sui bonus fiscali. La prima questione positiva sono le dichiarazioni soddisfatte dei cittadini residenti e dei proprietari di alloggi, tanto da avere speso
116 miliardi di euro in dieci anni per il recupero e sistemazione delle loro abitazioni. I calcoli della CNA, derivano dal rapporto biennale dell’Agenzia delle Entrate e del ministero dell’Economia su: “Gli immobili in Italia” dedicato all’impatto delle agevolazioni fiscali sulle costruzioni.
Tra il 2007 e il 2016 sono stati effettuati in totale 27,1 milioni di interventi sul patrimonio immobiliare per una spesa di 115,9 miliardi con un importo medio per intervento di 4.300 euro. “Il rapporto”, scrive la Confederazione nazionale artigiani, “evidenzia che sono stati sfruttati gli incentivi sisma bonus e il bonus per le ristrutturazioni. In particolare, nell’anno di imposta 2016, gli immobili per i quali sono stati dichiarati lavori di ristrutturazione sono quasi 1,5 milioni con un beneficio medio annuo (per immobile) di 465 euro”. C’è anche molta prevenzione, e chi può corre ai ripari nel cercare di evitare danni da rischi e calamita naturali.
Nel periodo 2013-2016 sono stati effettuati, segnala la CNA, oltre 195mila interventi antisismici.
L’ammontare totale di spesa per questa categoria di opere è pari a oltre 872 milioni di euro e la spesa media è di circa 4400 euro. In particolare negli anni 2015-2016 gli immobili per i quali sono stati dichiarati interventi antisismici sono oltre 33mila con un beneficio fiscale medio annuo (per immobile) di 522 euro.
Secondo il rapporto il 75,2% delle famiglie italiane, più di tre su quattro, risiede in una casa di proprietà. Interessante, inoltre il calcolo – ossia la media dei metri quadri – che come media naturalmente non tiene conto di chi vive in 300 metri quadrati e chi in 50 -, tuttavia, la superficie dell’abitazione media italiana era pari a 117 mq e con un valore di circa 162mila euro (1.385 euro al mq). “In generale”, evidenzia la Confederazione degli artigiani , “le abitazioni possedute da persone fisiche hanno un valore complessivo, includendo anche le relative pertinenze, di 5.526 miliardi di euro, mentre il valore complessivo del patrimonio abitativo supera i 6mila miliardi”. Poco meno del 50% del valore residenziale nazionale è concentrato al Nord, mentre il restante 50% è diviso tra l’area del Centro e l’area del Sud e delle Isole. “Il patrimonio immobiliare residenziale”, infine osserva la CNA, “più alto è in Lombardia (1.006,2 miliardi) e, a distanza, Lazio (761,8 miliardi)”.