mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Lavoro

Ristorazione, a rischio 30mila imprese e 130mila posti di lavoro

Se la confortante ripresa del Turismo è stato un toccasana per l’economia del Paese, la guerra, la diffusione di nuove varianti Covid, i costi dell’energia e il pesante ritorno dell’inflazione, proiettano l’ombra della recessione sul futuro del Paese, con trentamila imprese a rischio chiusura e la conseguente perdita di almeno 130mila posti di lavoro, che andrebbero ad appesantire l’emorragia di occupati subita dal settore durante la pandemia.

Trovarsi in crisi permanente significa dover prendere nuove decisioni, impone capacità di adattamento e di visione sul futuro e comporta di essere sottoposti ad un continuo stress, individuale e collettivo. “Un settore come il nostro, uscito dall’emergenza in gravissime condizioni, va sostenuto con provvedimenti emergenziali di rafforzamento e di estensione temporale dei crediti d’imposta sui costi energetici, la rateizzazione delle bollette e nuovi interventi di sostegno alla liquidità delle imprese, anche con gli strumenti di garanzia pubblica. Inoltre, va definito un Piano energetico nazionale che preveda la diversificazione delle fonti e dei fornitori, con l’implementazione di un “Recovery Fund Energetico” europeo, capace di correggere anche il perverso meccanismo di determinazione del prezzo dell’energia”, afferma Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio.

“Ma il settore ha bisogno anche di misure che affrontino i nodi strutturali emersi durante la pandemia. Per primo il lavoro, tema centrale per un settore che fa del servizio l’elemento premiante della sua offerta. Sono necessarie politiche attive in grado di riqualificare, innovare e investire sulle competenze vecchie e nuove e percorsi di orientamento per i giovani verso percorsi formativi e scolastici in grado di dare prospettive occupazionali, contrastando anche il dumping contrattuale che interessa il settore. Senza dimenticare il riordino delle norme che regolano il mercato, per dare corpo al principio “stesso mercato, stesse regole”, ha aggiunto.

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