l’indice di disagio sociale elaborato da Confcommercio (Misery Index) si è attestato a settembre su un valore stimato di 17,3 punti, in aumento di cinque decimi sul mese precedente. L’incremento è attribuibile ad una ripresa dell’inflazione per i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, che in quel mese ha registrato una variazione su base annua dell’8,4% a fronte del 7,7% di agosto. Sempre a settembre il mercato del lavoro ha mostrato contenuti segnali di miglioramento. Il numero di occupati è tornato a crescere (+46mila unità su agosto) dopo le riduzioni del bimestre precedente. Il numero di persone in cerca di lavoro ha registrato una variazione minima di +8mila unità.
Queste dinamiche, evidenzia Confcommercio, hanno comportato una stabilità del tasso di disoccupazione ufficiale (7,9%). A questa evoluzione si è associata, una riduzione degli inattivi (-86mila unità su agosto). Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 31,1 milioni, a cui si sommano circa 4,5 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a Ula si stima che questo corrisponda a poco più di 50mila unità lavorative standard.
Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari all’8,8%, confermando anche in questo caso una tendenza alla stabilizzazione. A settembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale dell’8,4%, in aumento rispetto al 7,7% del mese precedente. Su questo andamento ha pesato l’accelerazione degli alimentari. Le prime stime di ottobre indicano per i prezzi di questi beni e servizi dinamiche ancora intense.