sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Fisco, stress d’autunno: tante scadenze e 13 mln di cartelle in arrivo

Iva, Imu, Irpef, rottamazioni, versamenti Inps e prestiti Covid. Dal Governo ipotesi sanatoria

La prima bordata in atto è l’invio di 13 milioni di cartelle, avvisi e intimazioni di pagamento. I morosi saranno chiamati a pagare. Ma la “gelata” autunnale del fisco è solo all’inizio. Cittadini, imprese e professionisti italiani dovranno far fronte ad una corsa di pagamenti ordinari e straordinari.

Iva, Imu, rottamazioni

I nomi delle misure sono conosciuti e vanno dalle rate da rimborsare per i prestiti Covid, alle posizioni di saldo e stralcio relative alla Pace fiscale e le diverse rottamazioni. Passando poi per i versamenti dovuti per gli acconti fiscali e le bollette da pagare. A tutto questo nei prossimi giorni si aggiungeranno i versamenti mensili di Iva, ritenute e contributi. Il mese in arrivo porta infatti con sé la gestione delle scadenze “ordinarie” come il secondo acconto delle imposte dirette (compresi i contributi previdenziali), quello dei fissi da versare all’Istituto nazionale di previdenza gestione della Assicurazione generale obbligatoria lavoro autonomo pensioni (Ago), il saldo per l’imposta dovuta per il possesso di fabbricati, la cosiddetta Imu e l’acconto Iva. C’è per i contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione ter gestire i pagamenti in corso ed arretrati per rispettare le scadenze “extra calendario”.

Cartelle e prestiti agevolati

I bilanci dei contribuenti (quelli ultra morosi che non hanno rispettato date e solleciti) saranno gravati dal massiccio invio di cartelle ed intimazioni di pagamento e avvisi bonari dell’Agenzia delle entrate dovuto anche alla sospensione della riscossione durante il Covid. La Federcontribuenti ricorda inoltre che alle 13 milioni di cartelle vanno aggiunte 2,5/3 milioni di cartelle che Agenzia delle Entrate e altri Enti affideranno ad Agenzia delle Entrate

Riscossione entro il 2022

A novembre finirà inoltre il periodo di preammortamento dei prestiti agevolati concessi alle imprese durante la pandemia, con cifre comprese tra 25 e 30 mila euro.

Lo stress test d’autunno

Il fuoco di fila dei pagamenti cade inoltre in un autunno dove su imprese e famiglie c’è il peso del caro bollette dell’energia. Uno stress test non indifferente con un dato da tenere presente. Il debito delle famiglie a fine 2021 ammontava a 574,8 miliardi di euro con 21,9 miliardi in più rispetto al 2020. Secondo l’Ufficio studio della società di analisi sociali e finanziarie Cgia, c’è in questa marea di miliardi di debiti un altro rischio, quello dell’usura. Un tema oltremodo attuale dal momento che migliaia di piccole imprese rischiano il fallimento. Secondo la società Cgia, sono le realtà più esposte. “Questo dimostra”, osserva la Cgia, “che lo Stato deve intervenire con massicce dosi di liquidità”.

Le scadenze da rispettare

Il rally inizierà il 16 novembre con il pagamento dei contributi fissi Inps relativi alla gestione artigiani e commercianti per poi arrivare al 30 novembre, giornata in cui si concentrerà una doppia maxi scadenza.

Il 30/11 infatti sarà il termine entro cui i contribuenti, ricordano gli analisti di Italia Oggi, che hanno aderito alla pace fiscale dovranno corrispondere le quattro rate della rottamazione ter scadenti nell’anno 2022. In questo caso ci saranno cinque giorni di tolleranza, il pagamento è ritenuto valido fino al 5 dicembre. Inoltre nella stessa data andrà effettuato il versamento del secondo acconto delle imposte dirette: Ires, Irpef, Irap, l’imposte su valore degli immobili all’estero (Ivie), e l’imposte sulle attività finanziarie situate all’estero (Ivafe) comprese le sostitutive (cedolare secca, forfettario)  ed i contributi previdenziali.

Imu stangata da 22 miliardi

La maxi stangata sarà per il 16 dicembre con il saldo Imu 2022, l’imposta municipale unica, il fisco che grava sul mattone sarà pari a circa 22 miliardi di euro. Nel frattempo stando ai calcoli degli analisti finanziari, circa 11 miliardi passeranno dalle tasche dei contribuenti alle casse dell’erario.

Partite Iva le chiusure

Il 27 dicembre invece è il termine ultimo per versare l’acconto Iva dovuto per le liquidazioni periodiche di chiusura dell’ultimo mese o dell’ultimo trimestre dell’anno 2022. A versare sono tutti i contribuenti con partita Iva ad esclusione di coloro che non sono tenuti ad effettuare liquidazioni periodiche, che hanno cessato l’attività entro il 30 novembre se mensili o entro il 30 settembre se trimestrali o che hanno effettuato solo operazioni non imponibili, esenti. Oppure quelle non soggette a imposta, sono esclusi anche determinate categorie di contribuenti come agricoli e beneficiari di contributi a fondo perduto.

Nuovo Governo nuova sanatoria

Saranno solo promesse elettorali ma il nuovo governo di Centrodestra proverà a definire una nuova via di uscita dai debiti di famiglie e imprese. Non sarà una sanatoria generale ma le indicazioni erano quelle di una “Pace fiscale e saldo e stralcio”. Un accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso. Il primo problema sarà come risolvere i pagamenti delle cartelle esattoriali. Da un lato, la forte pressione di rincari energetici e inflazione su famiglie, imprese e professionisti potrebbe comportare difficoltà crescenti nel saldare i conti anche di piani di dilazione o della rata 2022 della Rottamazione-ter.

Il mix di ipotesi in campo

Su come intervenire ulteriormente il dibattito è destinato a riaprirsi entro la legge di Bilancio. Tra le ipotesi, c’è un mix di stralcio “puro” del debito pregresso iscritto a ruolo (l’ultima operazione simile è stata varata nel 2021 fissando l’asticella a 5mila euro, ma solo per redditi non oltre i 30mila euro) e di saldo e stralcio. In questo caso, sarà dirimente la soglia al di sotto della quale il debito verrà cancellato senza pagare e quella da cui, invece, bisognerà comunque pagare anche se in forma ridotta (fino a un 20%). Per gli importi più elevati nel mirino c’è una nuova rottamazione: le maggiori imposte contestate andrebbero versate tutte, ma sanzioni e interessi sarebbero forfettizzati. Con più tempo per pagare rispetto alle tre edizioni della rottamazione: fino a dieci anni. Nel calderone di una pace fiscale “modulare” potrebbero rientrare anche le liti tributarie. Per ora è in corso la sanatoria solo per le controversie in Cassazione.

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