L’opposizione convinta e compatta dell’Italia ha contribuito a evidenziare le molteplici criticità e contraddizioni di un sistema di etichettatura sbagliato e fuorviante come il Nutriscore, pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare.
“Le nostre argomentazioni sul Nutriscore hanno convinto molti altri Paesi. Se ne stanno rendendo conto anche a Bruxelles. Lo dimostrano le parole di Claire Bury della DG Sante, che ha annunciato che la Commissione europea non proporrà il Nutriscore come etichetta unica fronte pacco da adottare a livello Ue per evitare che si polarizzi il dibattito. Lei stessa ha ammesso che si tratta di un sistema troppo semplicistico. Speriamo che rappresenti il definitivo superamento del Nutriscore che promuove alimenti ultra-processati o nati in laboratorio, bocciando invece prodotti agroalimentari di eccellenza ed espressione dei territori. E che non sia riproposto un sistema di etichettatura simile con un altro nome”. Lo afferma il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.
“Tutto il Paese e tutte le forze politiche, a partire dalla Lega, hanno espresso la loro ferma contrarietà al Nutriscore. Restiamo convinti della validità dell’alternativa italiana del NutrInform Battery che punta a informare i consumatori, non a condizionarli, e continuiamo ad avere come punto di riferimento la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità. Aldilà di schemi e algoritmi si dovrebbe dare la giusta attenzione allo stile di vita, alle quantità consumate dei singoli alimenti e al diverso fabbisogno quotidiano di ciascuno. Si superi una volta per tutte il Nustriscore e si pensi davvero alla salute dei cittadini europei”, conclude.