martedì, 17 Dicembre, 2024
Salute

Enpap, cure psicologiche gratuite per 10 mila cittadini

Il 10% circa della popolazione, ossia più di 6milioni di persone nella sola Italia, soffre di ansia e depressione. Tra i soggetti più a rischio, secondo i dati statistici, ci sono i disoccupati, la fascia della popolazione a basso livello d’istruzione, i giovani e le donne, le più colpite.

E tra questi, molti arrivano a trattarle in ritardo, per diverse ragioni, non ultima quella del costo delle sedute. Per farvi fronte, Enpap (Ente di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi), a partire dal 1° ottobre ha dato il via a “Vivere Meglio”, progetto interamente finanziato dall’Ente e realizzato in collaborazione con SCUP (il Centro di Ateneo per i Servizi Clinici Universitari Psicologici) dell’Università di Padova, AIP
(Associazione Italiana di Psicologia) e con le più prestigiose Università italiane, volto a promuovere l’accesso gratuito alle terapie psicologiche e al trattamento per ansia e depressione grazie a una serie di servizi online e alla disponibilità di 1000 psicologi, in tutt’Italia, selezionati da Enpap.

“I sintomi depressivi aumentano con l’avanzare dell’età (sfiorano l’8% fra i 50-69enni), fra le donne (poco meno dell’8%), fra le classi socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche (14% fra chi riferisce molte difficoltà economiche) o per istruzione, fra chi non possiede un lavoro regolare (8%), fra chi riferisce almeno una diagnosi di patologia cronica (13%) e fra chi vive da solo (8%). Tra i senior, una quota consistente di ultra64enni, pari al 21%, riferisce sintomi depressivi”, riporta l’ISTAT.

Intervenire tempestivamente sui disturbi di ansia e depressione è fondamentale, non solo per il benessere di chi ne soffre, ma anche per il benessere di tutta la collettività. “Accanto a chi soffre di ansia e depressione ci sono i familiari, i caregiver e intere comunità che colgono e gestiscono il carico di questi problemi.
Ansia e depressione, spesso, sono causa di assenteismo e di cali drastici nel rendimento, lavorativo e scolastico, e hanno pesanti ripercussioni sulla qualità della vita personale, relazionale e lavorativa. Ma, ancora oggi, nonostante i dati confermino tutte le ricadute negative di ansia e depressione, questi disturbi non ricevono risposte adeguate. Lo stigma, che ancora aleggia sul ricorso agli interventi professionali degli psicologi, può essere un freno a prendersi cura del proprio benessere emotivo e mentale ma, soprattutto, il sistema pubblico investe in maniera drammaticamente insufficiente per prendersi cura di questi disturbi emotivi, diffusissimi ma estremamente gravosi. In linea di massima, chi accede con più difficoltà alle terapie psicologiche sono proprio le persone meno abbienti, già in condizioni di difficoltà sociale ed economica che vengono esasperate proprio da questi disturbi, e che ne riducono ulteriormente le possibilità di ripresa.

“Vivere Meglio” vuole dare una mano a fronteggiare le difficoltà di questo momento storico, che sta provando tutti da troppo tempo e ha comportato un ulteriore aumento del disagio psicologico e dei disturbi collegati allo stress continuativo”, sottolinea Felice Damiano Torricelli, Presidente Enpap.

Il Progetto “Vivere Meglio” utilizza un modello di intervento stepped care, per cui gli interventi vengono dosati in relazione al bisogno di ogni persona, in maniera molto mirata e graduale. Ma come nasce questo progetto? “Vivere Meglio è un progetto ispirato all’esperienza inglese “Improving Access to Psychological Therapies” (IAPT), un progetto che il sistema Sanitario del Regno Unito realizza da più di 10 anni per erogare interventi psicologici brevi e mirati a chi ha Disturbi Emotivi comuni, come l’ansia e la depressione. Questo sistema, neanche troppo stranamente, è nato sulla spinta di diversi studi economici che hanno fatto notare i costi economici che ansia e depressione comportano e che si potrebbero risparmiare mettendo in campo interventi di terapia psicologica ben strutturati. IAPT permette a tutti i cittadini britannici di accedere gratuitamente ai trattamenti psicologici, anche a coloro che hanno meno risorse economiche, annullando i problemi di equità nell’accesso alle terapie psicologiche. Ma non solo: il programma IAPT, offrendo sostegno, counseling e psicoterapia a oltre 1milione di persone all’anno – e questa sarebbe, in proporzione, la dimensione adeguata da trattare anche in Italia – permette di fare ampia prevenzione e di evitare i costi legati alle assenze dal lavoro, e la perdita di competitività del sistema paese con il depauperamento dei talenti di tante persone prostrate dai disturbi psicologici, abbatte molti altri costi sanitari e riduce la disabilità – il 40% delle condizioni di disabilità è dovuta a disturbi emotivi e mentali – con un impatto sensibile sui costi per pensioni e sussidi pubblici. In sostanza, occuparsi di prevenzione e di benessere mentale per tempo, come si vuole fare con il progetto ‘Vivere Meglio’, permette anche di fare del bene al PIL del Paese”, osserva Paolo Michielin, Psicologo, psicoterapeuta, professore a contratto di Diagnosi e trattamento psicologico degli esordi psicotici presso il Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università degli Studi di Padova e operante presso lo SCUP.

“La salute mentale dovrebbe avere un sistema di prevenzione e di presa in carico al pari di quella fisica. Occuparsene in modo continuativo, come fa il Regno Unito da più di 10 anni a questa parte, sarebbe auspicabile anche nel nostro Paese”.

Il progetto “Vivere Meglio” di Enpap verrà attentamente monitorato dalle Università partner e produrrà anche una valutazione del suo impatto sociale ed economico: “Il progetto complessivo fornirà una mole importante di dati e sarà oggetto di uno dei più ampi studi realizzati in Italia sul trattamento di ansia e depressione. La valutazione di impatto, poi, ci consentirà di verificare e comunicare i benefici che offrirà ai suoi fruitori e alle loro comunità, sia in termini di risparmio di costi che in termini di risorse – personali, sociali ed economiche – rimesse a disposizione della collettività grazie ai trattamenti. Inoltre, sebbene la parte operativa del progetto duri circa sei mesi (da ottobre 2022 a marzo 2023) e si valuta riuscirà a prendere in carico circa 10.000 cittadini, il portale e i materiali realizzati per l’occasione, come la procedura informatica di screening psicologico e gli opuscoli informativi di auto-aiuto, sono stati creati per restare patrimonio italiano ed essere utilizzati a lungo. La stessa struttura progettuale può essere eventualmente ampliata e prolungata, se si riuscirà ad ottenere finanziamenti ulteriori, oltre a quello iniziale di Enpap”, conclude Felice Damiano Torricelli. (ITALPRESS).

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