Una scelta che non piace alla Confartigianato e alle imprese produttrici di tecnologie per la sanità e la salute. Si tratta di aziende specializzate che hanno un alto grado di innovazione e ricerca. Il motivo del disappunto che diventa una polemica diretta contro il Governo uscente con un invito al nuovo, è la “compartecipazione” delle imprese a smaltire i debiti delle Regioni per i bilanci della sanità. Una scelta che la Confederazione giudica sbagliata oltre che penalizzante per le aziende.
Oneri pesanti e ingiustificati
“Sulle imprese produttrici di dispositivi medici e di tecnologie per la salute sta per abbattersi un onere pesantissimo e ingiustificato”, osserva la Confartigianato in una nota dice lancia l’allarme sugli effetti della misura prevista all’articolo 18 del Dl Aiuti bis che dà attuazione al sistema del payback, introdotto nel 2015 e finora mai applicata, e che impone alle aziende la compartecipazione allo sforamento dei tetti di spesa sanitaria delle Regioni.
Imprese e deficit delle Regioni
“In pratica, le imprese produttrici di tecnologie per la salute”, sottolinea ancora la Confederazione, “si devono caricare il ripiano della spesa sanitaria riferita agli anni scorsi”. Confartigianato prosegue il documento “contesta la disposizione che addossa alle aziende il mancato controllo della spesa sanitaria da parte delle Regioni”.
L’appello a nuovo Governo
La nota prosegue con la richiesta a nuovo esecutivo di un intervento del nuovo Governo “per evitare che gli imprenditori debbano subire”, conclude la nota, “l’ennesima e ingiustificata batosta in una fase già tanto difficile per le conseguenze dei rincari dell’energia e delle materie prime”.