A 6 anni di distanza dalla serie di violenti terremoti che sconvolsero per mesi l’Appennino centrale, il futuro delle comunità colpite è ancora incerto. L’analisi della distribuzione territoriale delle risorse per la ricostruzione derivanti dal Fondo complementare è ancora parziale a causa dei molti bandi che devono essere pubblicati. Sono però già disponibili in Abruzzo circa 308 milioni di euro, di cui 133 milioni sono stati assegnati ai Comuni che sorgono nei crateri originati dagli sciami sismici del 2016-2017. A questi Comuni, secondo l’analisi di Osservatorio Abruzzo, sono già stati assegnati circa 133 milioni provenienti dal fondo complementare al Pnrr destinati alla ricostruzione post-sisma. E altre risorse potranno potenzialmente arrivare grazie ai bandi che si apriranno tra settembre e ottobre.
Tra i finanziamenti appositamente pensati per il sostegno del sistema produttivo, quello più consistente riguarda gli investimenti di media dimensione (110 milioni) con cui si mira a incentivare progetti di ricerca e sviluppo, tutela ambientale e per l’applicazione dell’economia circolare al settore edile. Altri 100 milioni sono stati destinati a favorire la nascita di nuove microimprese o a sostenere lo sviluppo di quelle già esistenti. Ottanta milioni sono poi dedicati a investimenti di grande dimensione con cui si punta a incentivare programmi di sviluppo industriale, per la tutela ambientale oltre che per lo sviluppo di investimenti per attività turistiche e culturali. Tra i bandi di recente pubblicazione però quello più consistente non è espressamente dedicato al rilancio dell’imprenditoria. Si tratta infatti della gara per la progettazione e ricostruzione di 227 scuole. All’Abruzzo sono stati assegnati in totale 201 milioni di euro per interventi su 48 plessi scolastici.