“Il sovra-indebitamento: aspetti sociali, economici e giuridici”: questo il titolo di un convegno che si è svolto presso il Seminario di Agrigento, organizzato da Ordine dei dottori commercialisti, Centro diocesano per la carità e Fondazione Mondoaltro. L’evento è stato ideato per spiegare i contenuti della legge numero 3/2012, detta anche “salva suicidi”, che detta “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovra-indebitamento” e le sue possibili applicazioni sul territorio.
All’incontro ha preso parte il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, che rivolgendosi ai professionisti ha detto: “Davanti a voi non ci sono solo dei fogli da compilare, ma delle persone in carne ed ossa: siate umani, svolgete la vostra professione come servizio e non aiutate le persone a non pagare le tasse”. Montenegro ha citato Papa Francesco, ribadendo che “il commercialista è uno che fa bene il proprio dovere con la capacità di andare incontro alle difficoltà dell’altro e fa valere le ragioni della dignità di fronte alla rigida burocrazia”.
Il sovraindebitamento è la situazione precaria e insopportabile di chi, consumatore o piccola imprese, non riesce più a far fronte ai propri debiti a causa di una situazione di evidente squilibrio tra le attuali disponibilità economiche ed i debiti residui. Parliamo di una persona, una famiglia o una piccola impresa, che per ragioni di qualunque natura trova difficoltà insormontabili a pagare i debiti a suo carico. Inoltre non possiede alcun patrimonio prontamente liquidabile utile a coprire il debito contratto e scaduto.
Nel corso del simposio è stato presentato il nuovo Organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento. L’organismo rappresenta l’impegno dei commercialisti a farsi carico di un bisogno sociale di ampie proporzioni, mettendo a servizio degli utenti, professionalità e competenza. Sarà deputato a gestire, sul territorio di competenza delle circoscrizioni dei tribunali Agrigento e Sciacca, le situazioni di crisi da sovra-indebitamento dei soggetti non fallibili. “Il problema del sovraindebitamento ha assunto oggi una tale rilevanza da richiedere strumenti sempre più efficaci – spiega Valerio Landri, direttore del Centro per la carità dell’arcidiocesi di Agrigento –. Si ha ancora molta vergogna nel dichiarare la reale entità dello stato debitorio della propria famiglia, proprio perché il sovra-indebitato è generalmente una persona che prima povero non era, che non accetta uno stato di povertà imprevista, che percepisce il rischio di veder crollare un mondo costruito faticosamente e che ha quando si rivolge a Caritas la chiara consapevolezza che le porte del credito bancario sono ormai chiuse: restano poche strade da percorrere, quasi tutte sbagliate. Sapere che chi si trova in una condizione di sovra-indebitamento potrà oggi contare sulla competenza professionale degli Organismi di composizione della crisi ci fa ben sperare e ci solleva”. A conclusione del convegno, i commercialisti agrigentini hanno donato delle schede prepagate da spendere in un supermercato della città, destinate alle famiglie bisognose che si rivolgono alla Caritas.