Durante l’assemblea dell’Abi, il presidente Antonio Patuelli ha evidenziato l’impegno personale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori bancari per garantire alla clientela un servizio puntuale e costante, anche nelle difficoltà determinate dalla pandemia e dalla guerra.
“Dalla relazione del presidente dell’Abi, come sempre di grande spessore, emerge il ruolo centrale che il settore del credito svolge per la vita del Paese in questo periodo di cisi, per il suo sviluppo e a sostegno di famiglie e imprese. Una considerazione sostenuta e avvalorata anche dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e dal ministro delle Finanze Daniele Franco”, Così Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, al termine dell’assemblea dell’Abi.
“Auspichiamo che questa visione, condivisa da parte politica e istituzionale, favorisca una struttura del settore pluralista, in cui le imprese operano sui territori, valorizzando il proprio ruolo sociale e contribuiscono a migliorare il Paese in termini di giustizia sociale e redistribuzione del benessere in coerenza con la necessità di quell’Europa più umana, con regole più semplici, con più civismo, solidarietà e sostenibilità evocata da Patuelli”.
“In tal senso – osserva -, eventuali future aggregazioni vanno considerate alla luce di quanto affermato dal presidente Patuelli, ossia che in Italia ve ne sono state, in rapporto alla popolazione, più che nel resto d’Europa. Prossime ipotesi, anche fra banche di Paesi diversi, avranno valore solo se basate su logiche industriali solide e di prospettiva in termini occupazionali”. Per Furlan, è giusto il richiamo di Patuelli ai principi Esg e ai temi di finanza etica, “rispetto ai quali evidenziamo che la competitività nel settore e la chiusura degli sportelli a favore dell’apertura di negozi finanziari, rischiano di lasciare territori senza presidi di legalità e di servizi e di agevolare quelle politiche commerciali aggressive propedeutiche a produrre indebite pressioni, che il presidente condanna ricordando il positivo accordo raggiunto con i sindacati nel 2017”.
“Concordiamo con la necessità di avere lo ‘sguardo lungo’ ribadito dal presidente, e ripreso anche da Visco e Franco, e consideriamo necessaria una presa di coscienza di tutte le parti coinvolte per assumere una responsabilità collettiva su come portare il settore economico finanziario a operare e strutturarsi per perseguire i principi Esg e logiche di finanza etica e di profitto sostenibile”.
“Nello scenario rappresentato dal presidente, tra banche che hanno rafforzato i propri dati patrimoniali e di liquidità e un calo degli Npl, condividiamo i richiami a porre particolare attenzione, tra l’altro, alla gestione delle criptovalute, all’antiriciclaggio, all’educazione finanziaria, alla transizione digitale e ambientale, alla presenza femminile nelle aziende, soprattutto in ruoli apicali”, conclude Furlan.