Nel 2022 Pil e consumi aumenteranno entrambi del 2,5%. È la previsione più recente dell’Ufficio Studi di Confcommercio, messa nero su bianco nella “Nota sulle economie regionali”, presentata in occasione
dell’Assemblea Generale della Confederazione.
Vitalissima reazione
“Si tratta di una revisione al rialzo di circa lo 0,4%”, evidenzia Confcommercio, “rispetto alla valutazione precedente, che conferma quanto osservato nel 2021 e nella prima parte dell’anno in corso, ovvero
che ‘il sistema Italia ha sorpreso per capacità di vitalissima reazione”.
Inflazione e Mezzogiorno
Per la Confederazione, c’è il problema inflazione, vista in aumento del 6,3% quest’anno ma che nel 2023 dovrebbe tornare a un meno allarmante +2,9%. Ma soprattutto resta “la solita lunga lista di problemi
strutturali che affliggono l’economia italiana e, in particolare, il Mezzogiorno”.
Quest’ultimo “ha perso di meno nel 2020, ma è cresciuto meno nel 2021 e potrebbe crescere un po’ meglio del resto del Paese nel 2022” e soprattutto è vittima di un forte calo demografico che colpisce tutto il Paese e che, secondo l’Ufficio Studi, è “la questione cui dedicare il massimo impegno in termini di politiche di lungo termine”.