Spesso mi sono domandata – e troppo spesso senza venirne a capo – perché i più fastidiosi fraintendimenti nascessero proprio tra chi avrebbe avuto invece maggiore urgenza d’intendersi; perché la necessità che qualcuno che stimiamo ci comprenda, resti quasi sempre sospesa senza la risoluzione di cui avremmo bisogno. Augurandoci che l’altro avverta il nostro stesso stato d’animo: in un comune sentire. Eppure, anche tra simili, quanto è difficile che i sensi dell’uno e dell’altro coincidano perfettamente. Forse perché sono le sensazioni stesse ad essere per natura imperfette.
LA FORMA DELLE SENSAZIONI
Se dovessi descrivere la forma di una sensazione infatti – cogliendone la sostanza – non penserei mai ad un quadrato o ad un rettangolo: mai ad una figura dai tratti ben delineati e geometricamente certi. Piuttosto ad una nuvola fumosa, quasi indistinta visivamente eppure accesa, fulminea, come lampo o un fulmine: quasi invisibile appunto, eppure così evidentemente percettibile e reale. Una sensazione è mobile e sfuggevole, al contempo così piena: indeterminata nella forma ed illogica nella sostanza, in attesa di concatenarsi ad un’altra che la richiami e le somigli. E quale tra le sensazioni è più appagante se non quella di essere pienamente compresi dal nostro prossimo: e chi altri se non dalla persona in cui abbiamo riposto un’idea di rassomiglianza, cui più richiediamo empatia ed intendimento, quello più profondo.
TRASMETTERSI
Ciò che sembra facile, si rivela caliginoso nei suoi abissi quasi sempre oscuri. Eppure chi riteniamo vicino alla nostra sensibilità, al nostro sentire dovrebbe arrivare a coglierne i tratti più semplicemente e conformemente. Per me – confesso – è quasi sempre rimasto un desiderio irrealizzato: quello di essere compresa profondamente e visceralmente; forse soltanto quando scrivo, mi succede. E allora affido a queste parole la stessa speranza: quella di trovare comprensione e non restare un’eterna incompresa – che non ha saputo trasmettere i suoi intenti allo spirito cui sono rivolti – a quello o a quelli che la maggior parte di noi pretenderemmo ci somiglino e ci accolgano.