Il lavoro è stato motore di crescita sociale ed economica in questi in questi 76 anni di Repubblica e l’aumento degli incidenti sul lavoro sono un campanello di allarme che esorta a rafforzare la cultura della legalità e la prevenzione soprattutto per la tutela dei giovani: “I valori del lavoro per i giovani e per chiunque non possono essere associati alla dimensione della morte. La sicurezza sul lavoro si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea”.
Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all’Istituto Salesiano “G. Bearzi” di Udine. “Quando si parla di diritto al lavoro, di diritti del lavoro, di diritti sui posti di lavoro, non sono i giovani al centro delle preoccupazioni. Un ritardo che ci mette in coda alle statistiche europee. Sono apprezzabili i percorsi che accompagnano i giovani ad entrare nel mondo del lavoro che deve rispettarli nella loro dignità di persone, di lavoratori e cittadini, che dia ai giovani quel che a loro spetta e consenta loro di esprimere le proprie capacità affinché possano costruire il domani. È una necessità per il futuro stesso dell’intera società”, ha aggiunto il presidente Mattarella.
“Il segno di Lorenzo Parelli è destinato a rimanere nella vita di chi lo ha conosciuto, amato e apprezzato la sua passione. Io sono qui per esprimere la mia vicinanza e partecipazione all’ immenso e insanabile dolore dei suoi genitori, della sorella, di amici e compagni di Lorenzo. È una ferita profonda che interroga l’intera comunità, a partire da quella scolastica di cui era parte. Il suo percorso formativo lo aveva portato in azienda ma è accaduto quello che non deve e non può accadere. La morte di un ragazzo con il dolore lancinante che l’accompagna, ci interroga affinché non si debbano più piangere morti assurde sul lavoro”. ha concluso, ricordando il diciottenne morto in fabbrica a Lauzacco, nell’ultimo giorno di uno stage formativo.