Ancora ventiquattro ore per capire se la riforma del fisco e il no del Centrodestra manderà all’aria il Governo. La tensione in queste ore resta alta. La tenuta della maggioranza resta appesa all’incontro fra Draghi, Salvini e Tajani previsto per domani a Palazzo Chigi al ritorno del premier dall’Algeria.
L’irritazione di Draghi
Il premier in più occasioni ha sottolineato che il suo Governo non aumenta le tasse, “non tocca le case degli italiani. E lo stesso sarà per gli affitti e per i risparmi”. Per essere più chiari Palazzo Chigi ricorda con l’accendersi del dibattito, la promessa che: “Il presidente Draghi ha dichiarato più volte questo impegno sin dall’inizio del suo mandato, in Parlamento, in incontri pubblici con il mondo imprenditoriale e industriale, ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza”. Rassicurazioni che Lega, Forza Italia e dall’opposizione Fratelli d’Italia giudicano troppe generiche e in contraddizione con i documenti già in discussione in Commissione Finanze, dove tra bagarre e insulti, il confronto si è arenato. Il presidente della Commissione Luigi Marattin del gruppo di Italia Viva ha sospeso i lavori, sconvocato le prossime riunioni già previste: “Ho chiamato Palazzo Chigi”, rivela Marattin per dire, “qui c’è un problema grosso, ve ne dovete occupare voi”.
La “minaccia” di Salvini
Il leader della Lega ma con sfumature diverse l’intero Centrodestra non “voterà la delega fiscale se il testo della legge rimarrà quello attuale”. Nel merito delle scelte Lega e Fi spiegano la loro contrarietà su punti che tuttavia sono ancora ipotesi in discussione. “Nel provvedimento fiscale c’è scritto che si ipotizza un aumento con il sistema duale delle tasse sui Bot, Titoli di Stato, sulla cedolare secca, sugli affitti”, sostiene Salvini.
FI, dialogo ma niente fiducia
Da FI non ci sarà “alcuna marcia indietro su giustizia e fisco”, scandisce Antonio Tajani che poi sfuma la polemica, “Forza Italia vuole che il governo vada avanti fino alla fine della legislatura, ma ci sono due questioni attualmente aperte”. Il Coordinatore di FI inoltre fa pressing anche su altre riforme. “Sulla giustizia chiediamo la separazione delle funzioni”, propone Tajani, “la conclusione della stagione delle porte girevoli che consentono ai magistrati di entrare e uscire dalla politica e un diverso sistema elettorale per il Csm. Per quanto riguarda il catasto non vogliamo che la riforma si traduca in un salasso per i proprietari delle case”. Concilianti le posizioni della ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini. “Noi confidiamo che un incontro con il presidente Draghi possa tranquillizzare i partiti e consentire al governo di continuare a lavorare”, auspica la Gelmini, “Credo sia doveroso rispettare il protagonismo del Parlamento, sicuramente Forza Italia si fida delle parole del presidente del Consiglio e del fatto che questo governo non vuole aumentare le tasse”.Fiducioso in un accordo anche il ministro Renato Brunetta. “Con il lavoro del governo, il buonsenso prevarrà”.
Letta: tasse? Messa in scena del Centrodestra
Parla di “montatura” il segretario del Pd, Enrico Letta nel definire la posizione del Centrodestra.
“Una montatura propagandistica su inesistenti aumenti delle tasse. È bene essere chiari. Gli unici aumenti che subiamo e rischiamo di subire hanno un solo responsabile, Putin e la sua guerra, non si provi a rivoltare la frittata. Non lo consentiremo”, attacca Letta.
“In queste ore è in atto un tentativo pericoloso e sbagliato nei tempi, nei toni e nei contenuti, di creare una propagandistica messa in scena sul fatto che ci sarebbe un fantomatico partito che vuole aumentare la tasse sulla casa e un Robin Hood che vuole evitare questo”. Letta conferma invece sua fiducia verso le proposte e l’operato del premier. “Draghi, il governo e noi che lo sosteniamo vorremmo chissà quali aumenti e Salvini invece difende i cittadini da noi cattivi: è una balla gigantesca”. Ancora più polemica l’osservazione dell’esponente Pd, Francesco Boccia contro Salvini, si tratta di “propaganda che nasconde la difesa di evasori”.
Su cosa si litiga?
Il voto sul riordino del Catasto c’è stato, il Governo ha resistito per un solo voto ma la maggioranza si è divisa. Lega e Forza Italia ora tornano alla carica con la richiesta di stralciare la riforma del Catasto e quella di allargare la platea delle partite Iva beneficiarie della flat tax. Finora l’imposta sostitutiva del 15% è accessibile ad autonomi e professionisti con ricavi fino a 65mila euro. Si tratterebbe di prevedere un periodo transitorio di due anni, per chi supera questa soglia, senza farlo ricadere subito nel prelievo Irpef. Ma sono solo due dei problemi da affrontare. Poi c’è la controversa questione in discussione e su cui si è acceso un confronto che è arrivato sulle soglie della rissa in Commissione Finanze, del “sistema duale”.
Il testo prevede accanto alle aliquote progressive sul reddito, una sola aliquota proporzionale sui redditi patrimoniali, riferiti a capitali e immobili; una aliquota unica al posto delle tante che oggi sono in corso: dal 10% della cedolare secca sugli affitti al 26% sui redditi da capitale, passando per il 12,5% sui titoli di Stato e il risparmio postale. Per il centrodestra tutto questo suona come un aumento delle tasse, che stando alle analisi e calcoli di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, si avrebbe una aliquota unica intorno al 23%. Per trovare una soluzione soddisfacente la via ipotizzata una fase transitoria con due aliquote sui redditi patrimoniali, senza definirne il livello. Nel timore che le due aliquote sarebbero state del 15 e 26% il Centrodestra ha riflettuto ed proposto in alternativa un sistema di perequazione per recuperare, ad esempio con un credito d’imposta, le maggiori tasse rispetto al sistema attuale. Su questo punto Lega e Forza Italia non hanno avuto risposta. Un silenzio che ha alimentato nuove diffidenze. Domani se ci saranno risposte allora il Centrodestra potrà sbandierare una sorta di vittoria sulla riforma fiscale, altrimenti, la navigazione della maggioranza si incaglierà in una nuova contrapposizione.
Il muro contro muro
Le tensioni inoltre non accennano a placarsi. Il capogruppo alla Camera di Leu, Federico Fornaro torna a criticare il Centrodestra. “Da parte di Lega e Forza Italia si registra un atteggiamento irresponsabile che sta mettendo in oggettiva difficoltà il governo Draghi in uno dei momenti più delicati della storia nazionale recente. La riforma del catasto è una misura di equità fiscale propagandata dal centrodestra come una nuova tassa sulla casa”. Dall’opposizione, Fratelli d’Italia attacca e conferma il suo voto contrario in linea con Lega e Forza Italia.
“In campagna elettorale Fratelli d’Italia ha assunto l’impegno con gli elettori di battersi contro qualsiasi aumento di tasse”, fa presente Francesco Lollobrigida, “A maggior ragione in questo momento in cui ci sono imprese e cittadini in sofferenza, chiediamo a tutte le forze di centrodestra di fare lo stesso e di opporsi”. Dalla Lega si rilancia accusando il Centrosinistra dello scontro. “Un attacco scomposto”, dice il responsabile Economia della Lega Alberto Bagnai “Le nostre perplessità”, dice, “sono articolate e assolutamente fondate”.