lunedì, 18 Novembre, 2024
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Spese militari al 2% entro il 2028 o il 2030? Una ridicola guerra a chiacchiere.Gas in rubli. Draghi e Scholz ne parlano con Putin. Il Governo non rischia sul decreto Ucraina

Colloquio Biden-Zelensky. A Mariupol missili anche sulla Croce Rossa

Conte fa la voce grossa ma è davvero così? L’aumento delle spese militari al 2% si farà. Ma non dalla sera alla mattina. Entro il 2028, spiega il ministro della Difesa Guerini. Conte, invece, parla del 2030. In pratica due anni di differenza. Tutta qui la sostanza della diatriba che appassiona i sondaggisti che pongono quesiti sbagliati agli ignari intervistati. Come se si dovesse decidere tra un si o un no all’aumento delle spese militari.

Conte sa benissimo che l’Italia non può non rispettare gli impegni presi in sede Nato e da lui stesso confermati quando era a guida del Governo. Ha inscenato tutta questa polemica per farsi riconfermare presidente del M5S. E va bene. Ha raccolto il plauso di personaggi autorevoli come Toninelli e Petrocelli. E va bene. Ha provato a fare la faccia feroce con Draghi, che gli ha risposto picche ed è andato ad informare Mattarella su questa presa di testa.

Ora però è il momento di dire basta a questa sceneggiata. Non si può litigare su questioni così delicate solo per guadagnare qualche mezzo punto in sondaggi d’opinione che hanno una durata effimera.

Il Governo non è diviso tra chi vuole aumentare le spese militari a scapito di quelle sociali e chi invece vuole il contrario. Ed è un inganno populistico e demagogico spacciare la posizione del M5S come “pacifista” e attenta ai problemi sociali e far passare gli altri partiti di maggioranza come guerrafondai e cinicamente distratti dai problemi della gente.

Questa cagnara sarebbe finita sul nascere se i giornalisti, soprattutto quelli dei talkshow televisivi, tornassero a fare ai leader politici domande stringenti e non sproloqui che danno al politicante di turno spazi infiniti per divagare, fare comizi invece di dare risposte chiare. A Giuseppe Conte si potevano fare due semplici domande:

La prima: è favorevole o contrario all’aumento delle spese militari al 2%?

La seconda: Guerini propone di spalmare l’aumento entro il 2028. Lei parla del 2030. Aprirà una crisi se la data fissata sarà il 2028?

Detto questo rimangono due problemi. Il primo riguarda la maggioranza. Se ad ogni occasione il M5S e la Lega devono alzare polveroni sull’azione del governo tentare di arrestare il loro declino tanto vale non dargli peso e andare avanti.

Il secondo riguarda il Pd. Se Conte ha nostalgia di Di Battista e vuole emarginare Di Maio, lo faccia ma fuori dal fronte (o campo) progressista. Di confusione ce n’è già troppa a sinistra…..Con tanti auguri.

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