FIRENZE (ITALPRESS) – "Prima di partecipare alla quarta votazione del Presidente della Repubblica a Montecitorio ho voluto rendere omaggio, nella Giornata della Memoria, alla vittime dell'Olocausto. Ho raggiunto il quartiere ebraico qui a Roma, al Portico d'Ottavia, uno dei luoghi simbolo della Shoah. Qui il 16 ottobre 1943 furono deportati ad Auschwitz 1023 persone. Solo in 16 fecero ritorno. Per non dimenticare". Questo il messaggio del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, diffuso attraverso il suo profilo Facebook questa mattina, durante la visita al quartiere ebraico di Roma, con la quale ha voluto testimoniare il dovere della memoria, affinché tragedie come quelle che si consumarono negli anni delle dittature nazifasciste non si ripetano mai più. Nel corso della visita nel quartiere ebraico, il presidente Mazzeo è andato anche alla sinagoga, uno dei luoghi simbolo della comunità ebraica della capitale e dell'Italia. L'impegno di Mazzeo per ricordare il dramma dell'Olocausto e di tutte le altre persone deportate e uccise per motivi politici, religiosi, di razza o di orientamento sessuale è poi continuato con l'intervento, attraverso un video messaggio, al Meeting del Giorno della Memoria che, organizzato dalla Giunta regionale, si è svolto presso il cinema La Compagnia di Firenze, dove le istituzioni hanno incontrato le studentesse e gli studenti delle scuole toscane, per trasmettere alle giovani generazioni la vergogna e l'inferno dei lager nazisti. "Mi scuso per non poter essere insieme a voi a vivere questo momento molto bello e, ne sono certo, emozionante", ha esordito il presidente dell'Assemblea legislativa della Toscana rivolgendosi alle ragazze e ai ragazzi presenti alla Compagnia e ringraziando l'assessora Alessandra Nardini e il consulente per le politiche della Memoria della Regione, Ugo Caffaz, per aver promosso l'iniziativa. "Nonostante gli impegni che mi trattengono a Roma per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica – ha aggiunto Mazzeo – ci tenevo ad essere presente, anche se in maniera virtuale. Ci tenevo, proprio perché in queste ore stiamo vivendo uno dei momenti più alti della vita democratica del nostro paese. Ed essere qui oggi, per me, non solo è emozionante ma anche un modo per ricordare chi ci ha permesso, dopo aver superato la monarchia e la dittatura fascista, di avere un Parlamento che oggi in seduta congiunta ci consente di essere qui ad esercitare il ruolo di elettori del Presidente della Repubblica. È un modo, quindi, di dire grazie a chi ci ha permesso di avere il bene più grande: la libertà". Il presidente ha proseguito: "Per noi, oggi, essere liberi appare scontato. Ma non è così: non lo stato in passato e in alcuni paesi, purtroppo, non lo è nemmeno tutt'oggi. La libertà è stata conquista, ed ha avuto un prezzo enorme da pagare. Per queste ragioni noi tutti, oggi, dobbiamo riconoscerne il valore e fare di tutto per difenderla dagli attacchi, dagli orrori, dalle aberrazioni del passato". Mazzeo, sottolineando che sarebbe semplicistico affermare "che quello che è capitato non ricapiterà più", ha detto che invece "la storia ci insegna che non è così" e che "quello che accaduto, come diceva Primo Levi, può accadere di nuovo". "Qui – ha aggiunto – entra in gioco il valore straordinario della memoria. Per questo è straordinariamente importante coinvolgere in queste riflessioni le scuole, soprattutto in un tempo in cui, purtroppo, non ci sono più quelle persone che sulla loro pelle hanno vissuto quei tragici eventi". "Quelle persone – ha spiegato – non potranno più raccontarci ciò che hanno vissuto, e allora diventa sempre più importante che ciascuno di noi si assuma il ruolo di amplificatore della memoria". E a questo proposito Mazzeo ha ricordato che lunedì scorso, in occasione della prima votazione per il Presidente della Repubblica, ha avuto modo di incontrare la senatrice Liliana Segre, "il cui racconto di vita è qualcosa di profondamente importante per ciascuno di noi per poterci far dire che quello che è accaduto non accada mai più". "Ricordare – ha sottolineato – significa prendere il testimone da Liliana Segre, e da tutte quelle donne e quegli uomini che in questi anni hanno raccontato gli orrori del nazifascismo e portarlo con noi, prendere quel testimone e passarlo a chi è più giovane di noi, per fare in modo, tutti insieme, che ciò che accaduto non accada mai più. Per questo – ha continuato – vi chiedo di aiutarci a non disperdere questo patrimonio di vita, di resistenza, di libertà. E ancora di più vi chiedo di impegnarvi affinché non siate mai, mai, mai indifferenti rispetto a quello che accade intorno a voi". Mazzeo ha ribadito che "mai ci si deve girare dall'altra parte. La Toscana e i toscani hanno scelto sempre la parte giusta della storia da cui stare; una parte della storia che purtroppo ha visto anche tanti morti che si sono sacrificati per la libertà di ognuno di noi. Siate per questo partigiani, nel segno di impegnarvi per stare dalla parte giusta della storia. Siate partigiani nel prendere, a volte, la strada più difficile. Siate partigiani non girandovi mai dall'altra parte". Il presidente del Consiglio regionale, infine, ha ricordato che ieri, al termine della seduta solenne sul Giorno della Memoria, in aula consiliare è stato presentato il libro di Alfredo De Girolamo 'Chi salva una vita', dedicato "ad oltre cento giusti toscani, persone che in quegli anni drammatici decisero di ribellarsi al nazifascismo e di salvare più vite possibili. Non appena sarà possibile, non appena questa terribile pandemia ci permetterà di tornare nelle scuole, mi piacerebbe venire, insieme all'assessora Nardini e ad Alfredo De Girolamo, a parlare con voi studenti, a confrontarci con voi, perché ognuno di voi che si impegna è un pezzo di memoria che si costruisce, e perché ognuno di voi può essere non solo la faccia più bella per tramandare quei ricordi, ma anche la faccia più bella di un modo di vivere che crede e afferma il principio che quello che è accaduto non accada mai più". (ITALPRESS). mgg/com 27-Gen-22 19:55