Sono gesti che aiutano non solo nella pratica a ridurre l’inquinamento ma anche a favorire un cambio di mentalità. Per questo motivo Federpesca esprime “soddisfazione per l’approvazione in Senato del decreto “Salvamare” sulla promozione del recupero dei rifiuti in mare e dell’economia circolare”.
Il ruolo dei pescatori
Per Federpesca la decisione del Senato responsabilizza tutti e crea nuove condizioni di impegno che devono i pescatori protagonisti di un ruolo di tutela del mare.
“Con il decreto Salvamare finalmente viene riconosciuto l’importante ruolo dei pescatori che da anni si occupano della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in plastica”, commenta Francesca Biondo, Direttore Generale di Federpesca, la principale associazione delle imprese della filiera ittica, “Fino ad oggi infatti i rifiuti pescati accidentalmente in mare o prodotti dall’attività di pesca sono considerati rifiuti speciali e soggetti ad una procedura molto complessa dal punto di vista burocratico”.
Certificato ambientale
Con il Piano Salvamare i pescatori saranno invece autorizzati a portare i rifiuti nei porti e ottenere un certificato ambientale. “Federpesca e i propri associati sono in prima linea per l’abbattimento dell’inquinamento marino”, prosegue Francesca Biondo, “non solo con l’implementazione di tecnologie e strumenti innovativi e poco impattanti per l’ambiente ma anche attraverso la promozione di procedure per lo smaltimento e la sensibilizzazione su come contrastare l’inquinamento nei nostri mari. Auspichiamo ora lo stanziamento di risorse volte a supportare lo smaltimento dei rifiuti e l’approvazione definitiva del provvedimento che costituisce una prima risposta concreta al grande dibattito tenuto a Glasgow all’interno della COP26”.