venerdì, 22 Novembre, 2024
Ambiente

Cop 26. Accordo storico o compromesso al ribasso? Dure critiche dei Verdi

Alla fine una soluzione è stata trovata. Non quella ottimale ma neanche un passo indietro.

Un buon accordo, nonostante qualche problema -ha commentato il rappresentante degli Usa John Kerry

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha definito il testo approvato un compromesso che ha fatto passi importanti, ma “la volonta’ politica collettiva non e’ stata sufficiente per superare alcune profonde contraddizioni”. “Il nostro fragile pianeta e’ appeso a un filo- ha avvertito -stiamo ancora bussando alla porta della catastrofe climatica.

In mattinata era uscita la terza bozza del documento finale. L’obiettivo prioritario è mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi dai livelli pre-industriali: un grosso passo avanti rispetto all’Accordo di Parigi, che puntava a restare sotto 2 gradi. I tagli alle emissioni rimangono il 45% al 2030 rispetto al 2010, e zero emissioni nette intorno alla meta’ del secolo. La bozza prevede anche una revisione entro la fine del 2022 degli impegni di decarbonizzazione dei singoli stati. E poi invita i paesi ad accelerare sulle fonti rinnovabili, a chiudere al piu’ presto le centrali a carbone e ad eliminare i sussidi alle fonti fossili.

L’ultimo ostacolo è stata la posizione dell’India che ha chiesto che si utilizzi l’espressione “ridurre gradualmente” piuttosto che “eliminare gradualmente” il ricorso all’energia derivante dallo sfruttamento del carbone.

Ci sarà tempo per esaminare in dettaglio l’accordo. ma già è forte la delusione e l’irritazione degli ambientalisti.

La Cop26 e’ stato un “bla,bla,bla”. Cosi’ Greta Thunberg, ha commentato l’accordo i Glasgow. “Il vero lavoro continua fuori da queste stanze. E non ci arrenderemo mai, mai”. Per il portavoce dei verdi Bonelli “Il documento finale della Cop26, sancisce la vittoria delle lobby delle fonti fossili che a Glasgow era la delegazione più numerosa, oltre 500 persone, che frena la transizione ecologica verso una politica energetica rinnovabile e l’azzeramento delle emissioni da CO2, con una campagna negazionista sul clima che ha impiegato oltre un miliardo di dollari “La promessa di fermare la deforestazione entro il 2030 -aggiunge- è il simbolo dell’ipocrisia di questa Cop26.

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