Le città puntano sul compost per introdurre l’economia circolare negli appalti e nella gestione del verde urbano. La chiave per la svolta verde è il protocollo d’intesa “Si’ Compost 2030”, siglato a Flormart 2019, 70ma edizione del salone internazionale del florovivaismo, dell’architettura del paesaggio e delle infrastrutture verdi.
Il protocollo d’intesa “Si’ Compost 2030” è stato sottoscritto da Roberto Diolaiti, presidente dell’Aidtpg, Associazione italiana direttori e tecnici dei pubblici giardini, che riunisce oltre 400 funzionari degli enti locali, da Massimo Centemero, direttore del Cic, Consorzio italiano compostatori, che rappresenta 127 aziende che producono il 65% del compost Made in Italy pari a 1 milione 300 mila tonnellate annue, da Matteo Mascia, presidente dell’associazione Issase – Innovazione sviluppo sostenibile ambientale, sociale, economico, e da Giulio Maria Borghi, consigliere delegato de Il verde editoriale.
Il documento prende ispirazione dalle linee guide contenute nell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta da oltre 190 Paesi tra cui l’Italia. Indicazioni che si traducono in passi concreti per rendere sempre più diffuso il fertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici ottenuti dalla raccolta differenziata anche nella gestione dei parchi pubblici. Oggi infatti sono pochi i comuni che utilizzano direttamente, o incentivano attraverso i loro appalti, l’impiego del compost nella gestione di giardini e aree verdi.
Per superare questa diffidenza saranno promosse sperimentazioni dimostrative su un’area verde pubblica del “Compost di qualità Cic”, messo a disposizione dal consorzio compostatori, per dimostrarne l’efficacia. Gli enti sottoscrittori si impegnano poi a organizzare seminari e iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolte agli operatori e ai cittadini, e la declinazione del progetto a livello locale coinvolgendo portatori d’interesse pubblici e privati. (Italpress).