L’ avvento delle compagnie low cost ha abbassato notevolmente il costo dei voli consentendo a tutti di accedere al trasporto aereo, una volta riservato solo ai più facoltosi.
Una politica di pricing e di marketing che ha messo in crisi le principali compagnie aeree “old style” e che ha cambiato completamente le regole per stare su questo mercato.
Con l’avvento dei comparatori, la politica del prezzo più basso si è fatta ancor più esasperata, fino ad arrivare a situazioni che sfociano nell’ imbarazzante.
Il confronto, infatti, viene fatto solamente sul prezzo della tratta aerea e spesso solo su quella base il cliente fa la sua scelta, salvo poi vedersi offerti una serie di servizi aggiuntivi che possono far lievitare il costo finale fino a raddoppiarlo ed oltre.
Bagagli in stiva, imbarco prioritario, pre-selezione del posto, check-in facilitato, sms per gli aggiornamenti sul volo… tutti servizi che possono essere utili, se non indispensabili al viaggiatore e che a volte hanno costi davvero spropositati rispetto al contenutissimo prezzo iniziale.
Una politica di marketing comunque comprensibile ed accettabile, anche se a volte fastidiosa: occorre fare attenzione a rifiutare, durante il processo di acquisto, tutte le diverse opzioni tenacemente offerte dal sito web per non correre il rischio di trovarsi a pagare un importo ben maggiore di quello sulla cui base è maturata la propria scelta.
Meno accettabili sono invece servizi come quello del biglietto flessibile che dovrebbero consentire, cito testualmente la descrizione di uno dei principali siti, di: “cambiare i voli fino a 24 ore prima della partenza; cambiare il tuo volo con uno della stessa compagnia gratuitamente e senza penali; se il nuovo volo ha un prezzo superiore a quello iniziale, pagherai solo la differenza”.
Il tutto con un costo di circa il 20% del prezzo base.
Poi succede che quando serve davvero, si scopre che si può cambiare data o ora, ma non tratta (ad esempio un Milano-Catania non può diventate un Milano-Palermo).
Ce ne faremo una ragione!
Ma la sorpresa è giungere ad un fantomatico “prezzo per cambio volo”, non reperibile sul sito, che comporterebbe una differenza, ad esempio, di 55€ per un volo che sul sito, ex-novo, costerebbe 68€, a fronte di un volo iniziale costato 91€+17€ di opzione biglietto flessibile. Tanto vale acquistarne un altro!
Simili strategie commerciali somigliano a prese per “fondelli”. Forse nel lungo periodo non porteranno a risultati ottimali e sarà un’ occasione persa.