Il Governo Conte con i suoi tecnici sta lavorando per la definizione della bozza della Legge di Bilancio 2020.
Tra i tanti temi che si stanno trattando, uno dei più importanti è il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti.
Il Governo, vuole intervenire in maniera decisa sul sistema di tassazione dei lavoratori dipendenti, al fine di diminuire la pressione fiscale sugli stessi.
Ad oggi, non è chiaro quale sarà il meccanismo : taglio dei contributi, riduzione dell’aliquota impositiva, credito d’imposta.
Da indiscrezioni, la formula che sembra più gettonata per l’intervento dell’attuale esecutivo a vantaggio dei lavoratori è quella di potenziare il cosiddetto bonus 80 euro, introdotto prima sperimentalmente con un decreto legge dall’ex premier Matteo Renzi e poi stabilizzato con la manovra 2015 ( legge 190/2014).
In via teorica, la misura di cui sopra, si potrebbe concretizzare in un bonus fino a 1.500 euro netti l’anno in favore dei redditi medi. Il bonus/sgravio scenderebbe progressivamente per i redditi superiori (si parla di una soglia media di 35mila euro) fino ad azzerarsi per i redditi alti.
Questa operazione di probabile estensione del bonus Renzi sarà sicuramente spalmata su un arco temporale di almeno 3 anni, in quanto, nella prossima finanziaria ci sarà un limitato numero di risorse disponibili.
Si tratterà quindi di un primo intervento chirurgico che aumenti il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori senza andare a modificare il sistema di tassazione IRPEF, oggi in vigore.
Un’altra strada percorribile, per recuperare risorse per finanziare il bonus, è quello di ridurre lo stanziamento della spesa pubblica per beni e servizi.
Una cosa è certa, un addio ufficiale alla flat tax, uno dei cavalli di battaglia del precedente Governo M5S – Lega ma non dell’attuale esecutivo giallorosso.