“L’inclusione scolastica sembra essere una chimera, un’espressione priva di significato. La drammatica situazione del sostegno è sotto gli occhi di tutti. Nell’ultimo quadriennio i posti in deroga sono raddoppiati, toccando quota 80 mila, mentre dal 2017 gli organici di diritto sono immutati, circa 100 mila, sebbene i rapporti Istat certifichino un aumento a livello nazionale di oltre 10 mila nuovi iscritti l’anno.
A nulla è servita l’ultima riforma del sostegno, pubblicata a fine agosto in Gazzetta Ufficiale”. Così, in una nota, l’Anief.
“Un nuovo campanello d’allarme – continua il sindacato – arriva da una decisione che deve fare riflettere. Le federazioni Fish e Fand hanno abbandonato, per protesta, il tavolo convocato all’Osservatorio sull’inclusione scolastica. Avevano ricevuto vaghe rassicurazioni, ma non intravedono soluzioni concrete”.
“C’è stato qualche provvedimento – fa notare Marcello Pacifico, leader di Anief – di poco o nessun impatto ma nessuna mossa concreta in favore di famiglie e alunni. Bisogna adeguare l’organico di fatto a quello di diritto, come ci ha detto il Tar nei ricorsi vinti in Sicilia, specializzare altri 50 mila docenti e reclutare quelli specializzati. Come? Basterebbe riaprire le GaE o attingere alle attuali graduatorie di istituto, anche durante il corso dell’anno scolastico, cosi’ da coprire i 25 mila posti attualmente scoperti e autorizzati”.
Per Anief è necessario “cancellare la norma che ha introdotto l’assurda assegnazione del 40% dei posti in deroga, con supplenze fino al 30 giugno. Ancora di più – aggiunge il sindacato -, perché la Corte Costituzionale, con sentenza n. 80/2010, ha dichiarato inammissibile fissare un limite numerico ai docenti di sostegno e le Sezioni Unite della Cassazione, con sentenza n.25011 del 2014, hanno chiarito come ‘il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili, per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilita””. (Italpress)