È l’articolo 59 della Costituzione modificato meno di un anno fa che impedisce al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di nominare altro senatore a vita entro il suo (primo?) settennato in scadenza.
71 è il numero dei senatori a vita nominati complessivamente dai 12 Presidenti della Repubblica che si sono succeduti nel tempo dalla nascita della nostra Costituzione.
Emblematici sono i percorsi di vita politica di Giovanni Leone e di Giorgio Napolitano i quali, da parlamentari della Repubblica e Presidenti della Camera dei Deputati, nominati senatori a vita, rispettivamente, Giovanni Leone nel 1967 da Giuseppe Saragat e Giorgio Napolitano nel 2005 da Carlo Azeglio Ciampi.
Entrambi i senatori vengono poi eletti Presidenti della Repubblica:Giovanni Leone il 24 dicembre del 1971 e Giorgio Napolitano il 15 maggio del 2006, unico presidente ad essere immediatamente rieletto.
L’articolo 59 della Costituzione contempla sia la carica di senatore a vita di diritto, spettante a fine mandato – salvo rinuncia, comunque mai attuata – ai Presidenti della Repubblica, sia la carica di senatori a vita di cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Fino al 4 novembre del 2020 la vecchia norma costituzionale lasciava spazio a due interpretazioni circa il numero dei senatori che ciascun Presidente della Repubblica poteva nominare durante il proprio settennato in quanto il secondo comma affermava che “Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini…”.
La legge costituzionale 1/2020, entrata in vigore il 5 novembre del 2020, ha specificato che: “Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque.” Ed attualmente i senatori a vita di nomina presidenziale sono 5.
Il Presidente Sergio Mattarella, fino ad oggi, ha potuto fare una sola nomina che è quella della dottoressa Liliana Segre, avvenuta il 19 gennaio 2018, per meriti nel campo sociale, nota a tutti per essere stata testimone della Shoah.
Un futuro settennato tra circa quattro mesi – scadenza del suo mandato – aprirebbe nuovi scenari che è bene lasciare nei pensieri dell’immaginario collettivo.
Il suo predecessore, l’emerito Presidente Giorgio Napolitano, ha avuto l’onore di nominare ben 5 senatori di cui quattro solamente nel suo secondo mandato che è durato dal 20 aprile 2013 al 14 gennaio 2015, data delle sue dimissioni volontarie. In tale periodo veniva a mancare il nominato senatore a vita, direttore d’orchestra, Claudio Abbado.
Nel primo mandato, invece, nominò solamente un senatore a vita e cioè, in data 9 novembre 2011, l’ex commissario Unione Europea Mario Monti che, subito dopo, viene incaricato di formare il nuovo governo di cui è stato Presidente del Consiglio dei Ministri dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013.
Anche i Presidenti della Repubblica Sandro Pertini, Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi nominarono, ciascuno, 5 senatori a vita; mentre alcuna nomina viene fatta dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro, succeduto a Francesco Cossiga.
Solamente il secondo Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, con mandato dal 12 maggio 1948 all’11 maggio 1955, ebbe l’onore di nominare ben 8 senatori a vita per due decessi nel settennato e – addirittura – anche un rifiuto, nel 1949, da parte del direttore d’orchestra Arturo Toscanini. Altro rifiuto di nomina a senatore a vita, nel 1991, è stato esternato al Presidente Francesco Cossiga dal suo amico giornalista Indro Montanelli.