Ventimila dollari, è questa la cifra record per i noli dei container. A rimarcare il problema che presto farà sentire il suo peso in Italia è la Coldiretti preoccupata per le conseguenze sull’esportazione dell’agroalimentare italiano.
“Il forte aumento dei costi dei noli marittimi e dei container trasportati via nave mette a rischio le esportazioni Made in Italy. Export proiettato verso il record storico di 50 miliardi nel 2021”, scrive la Confederazione, sottolineando il balzo del costo del nolo del container che per la tratta Cina-West Coast è a un passo dai 20 mila dollari, secondo la società di rilevazione Freightos.
Tensioni internazionali
“Si tratta”, commenta la Coldiretti, “della punta dell’iceberg di una situazione di tensione nei trasporti internazionale provocata dall’emergenza Covid che rischia di cambiare la mappa del commercio internazionale”.
È una situazione che aggrava il deficit di competitività dal punto di vista logistico dell’Italia che, secondo l’ultima analisi del centro studi Divulga, deve affrontate un costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08) e la Germania (1,04), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro e in Romania 0.64.
In Italia costi più alti
“Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea”, evidenzia la Coldiretti, e che colloca l’Italia al 30° posto nella classifica mondiale stilata dal Global Competitiveness Report (GCR), curato dal World Economic Forum, che monitora il livello di competitività delle economie mondiali, valutando anche il livello delle infrastrutture.
Piano di ripresa e nuove opere
“Per questo con il Piano nazionale di Ripresa”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, “bisogna agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le opere che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, sottolinea ancora Prandini, “si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della bolletta logistica legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci”.