Ridurre i rifiuti di plastica, vetro e metallo. Su questo sono tutti d’accordo ma, sul come nascono differenze. Dubbi su costi e benefici, con soluzioni che dovranno essere messe a punto nei prossimi mesi. La data limite è il 31 dicembre. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo economico dovrà coinvolgere produttori e imprese, trasformare le indicazioni in nuove norme e regolamenti, decidere i tempi e soprattutto gli obiettivi di riutilizzo dei materiali che dovranno essere recuperati.
SOLUZIONI DA TROVARE
Si tratta di una sfida epocale perché finora malgrado le indicazioni europee, i passi avanti fatti dai produttori e utilizzatori sono contrastanti. I dati dicono che si è ancora distanti da soluzioni convenienti per le imprese e necessarie per l’ambiente. Ad esempio, se parliamo di materiali utilizzati negli imballaggi le percentuali dicono che si ricorre poco al riuso mentre prevale il riciclo. Le percentuali e le proiezioni rese note dal Conai dicono che il 48,7% della plastica con obiettivo del 50% entro il 2025 e in totale si ricicla il 73% degli imballaggi. Ma si dovrà fare di più, almeno questo prevede Il decreto Semplificazioni che indica come “gli operatori economici, in forma individuale o in forma collettiva, adottano sistemi di restituzione con cauzione nonché sistemi per il riutilizzo degli imballaggi”.
INCENTIVI E PREMI
Per incentivare i progetti saranno assegnati premi e gli incentivi economici da dare alle aziende che vorranno adottare nuovi metodi di riciclaggio e riuso. Un percorso tra l’altro non semplice. Il consumatore, ad esempio di una bibita in vetro, dovrà pagare la cauzione al momento dell’acquisto della bevanda confezionata, cauzione che verrà restituita quando il consumatore renderà il vuoto.
I negozianti che lo adotteranno potranno ottenere premialità e incentivi economici.
L’obiettivo della legge è estendere il ricorso al riutilizzo anche in circuiti commerciali più vasti e a materiali diversi dal vetro, come l’alluminio e soprattutto la plastica.
DIRETTIVE ANTI PLASTICA
L’attenzione maggiore è sulla plastica anche in questi casi si punterà a ridurre consumi in particolare di tutto ciò che è usa e getta. La direttiva antiplastica entrerà in vigore in Italia il 1° gennaio prossimo, il testo del Governo dice che per il settore della plastica usa-e-getta le imprese “possono dar vita a sistemi volontari di cauzione”. Nel frattempo la tecnologia ha messo a punto nuovi materiali come la plastica Pet, più facile da riciclare. Sarà questo un punto di forza di chi non crede nel riciclo. Quello che non funziona nel riciclo e che tutto il materiale accumulato deve essere di nuovo trasportato e rigenerato il che significa nuove spese e nuova energia consumata con un ulteriore impatto ambientale.
RICICLO DIFFICILE
Inoltre gli imballaggi da riusare vanno conservati nei luoghi del consumo in attesa del ritiro piazzali di supermercati, retrobottega di bar e ristoranti e possono restare esposti a molteplici contaminazioni, per questo motivo le aziende di imbottigliamento sono molto attente agli obblighi di igienizzazione intensiva dei contenitori prima del loro nuovo riempimento, per evitare che contaminanti o scarsa igiene rovinino il prodotto o disgustino la clientela. Così i contenitori vuoti sono sanificati con vapore e sostanze igienizzanti. In questo contesto gli studi tra costi e benefici sono estremamente precisi. Perché n gioco nel riciclo ci sono complessità che cambiano secondo la logistica che viene utilizzata. Più semplice è più ci sono vantaggi di costi e servizi. Se ad esempio si superano i 100 chilometri
di distanza fra imbottigliamento e consumo il sistema di vuoto a rendere allora non c’è né risparmio economico tantomeno ambientale.
LE NUOVE NORME
Ulteriori decisioni saranno messe a punto nei prossimi quattro mesi. Si dovrà tenere conto di molteplici aspetti soprattutto quelli delle società di produzione e distribuzione. “Il decreto semplificazioni”, osserva Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua, “prevede un sistema cauzionale, legato a un incentivo per chi lo adotta, che verrà determinato con un prossimo decreto”.