Il 21 e il 22 settembre nelle piazze di tutta Italia si svolgerà l’evento “Un pasto al giorno” organizzato dalla La Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi. Si tratta di una iniziativa di raccolta fondi e di sensibilizzazione per restituire la dignità e la speranza a chi non ha più nulla. Iniziando dal cibo.
“Un Pasto al Giorno” nasce nel 1985, quando don Oreste si rese conto che per assicurare almeno un pasto quotidiano a chi soffre la fame bastavano 10 mila lire al mese. “Un Pasto al Giorno” cerca da anni di garantire il necessario ai centri nutrizionali in Africa, Asia e Sud America così come alle Capanne di Betlemme per l’accoglienza di persone senza dimora, alle mense di strada, alle case famiglia e di accoglienza: “Ogni anno – si legge sul sito della benemerita associazione di ispirazione cattolica – dobbiamo assicurare 7 milioni e mezzo di pasti alle migliaia di persone con cui sediamo a tavola ogni giorno, in Italia e in altri 40 Paesi del mondo.
Non avere più fame è solo il primo passo verso la ricostruzione della dignità. Ecco perché, oltre a dare loro un pasto, ci impegniamo perché chi vive insieme a noi possa andare a scuola, trovare un lavoro, avere la certezza di essere amato. Solo così è possibile dare risposta concreta ai loro bisogni, alle loro speranze e potenzialità. Il nostro impegno non si fermerà, finché gli ultimi non saranno i primi”.
Ma la Comunità Papa Giovanni XXIII si spinge anche oltre, cercando di diffondere la “sharing humanity”, ovvero il superamento dei semplici obiettivi del guadagno e del risparmio per mettere al centro la creazione di legami autentici. Di questo e di altro si parla nel terzo volume del libro #iosprecozero, che sarà protagonista in occasione dell’evento del 21 e del 22 settembre.
Nelle piazze di tutta Italia sarà disponibile anche il cofanetto con i due volumi precedenti. A distribuire il libro, in cambio di un’offerta libera, saranno gli oltre quattromila volontari della Comunità che per l’undicesimo anno consecutivo torneranno in piazza per sensibilizzare sul tema della sostenibilità nella vita quotidiana e per raccogliere risorse. “È così che insieme – spiega Giovanni Ramonda, presidente della Apg23 – possiamo costruire passo dopo passo quella che don Oreste chiamava la ‘Società del Gratuito’: una società più equa e più giusta, dove tutto viene condiviso e nessuno deve più soffrire da solo”.