“Qualsiasi allentamento del rigore potrebbe portare a un rapido aumento dei casi giornalieri in tutte le fasce d’età, con la più alta incidenza in quelli <50 anni raggiungendo potenzialmente gli stessi livelli dell’autunno 2020”.
RISCHI ELEVATI
Considerando l’altissima probabilità che il Delta diventi la variante dominante il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha aggiornato le sue valutazioni. Il rischio complessivo di infezione da SARS-CoV-2 correlato al previsto aumento della circolazione del Delta VOC per la popolazione generale è basso per le sottopopolazioni completamente vaccinate ma è da alto a molto alto per le sottopopolazioni parzialmente o non vaccinate.
Il rischio complessivo di infezione da SARS-CoV-2 correlato al previsto aumento della circolazione del Delta VOC per la popolazione vulnerabile è da basso a moderato per le sottopopolazioni completamente vaccinate e molto alto per le sottopopolazioni parzialmente o non vaccinate.
INVERTIRE LA ROTTA
Al fine di ottenere la massima protezione nel più breve tempo possibile, il Centro europeo raccomanda che le persone a più alto rischio di esiti gravi per SARS-CoV-2 ricevano una seconda dose di vaccino nel più breve intervallo possibile dopo la somministrazione della prima dose. La continuazione dell’introduzione della vaccinazione ai livelli attuali è fondamentale per mantenere i livelli di incidenza a livelli gestibili e un’ulteriore accelerazione.
NUOVE PREOCCUPAZIONI
Il Centro europeo teme una rapida un’evoluzione negativa della pandemia qualora venissero meno le misure fin qui adottate da tutti i Paesi e la vaccinazione di massa dovesse procedere con meno celerità.
A ribadirlo la stessa direttrice del centro Andrea Ammon, che ricorda come “i dati preliminari mostrano che la variante Delta può infettare anche individui che hanno ricevuto solo una dose dei vaccini attualmente disponibili” e che è “molto probabile che la variante circolerà ampiamente durante l’estate, in particolare tra gli individui più giovani che non sono oggetto di vaccinazione”, con la conseguenza che “potrebbe causare un rischio per gli individui più vulnerabili di essere infettati e sperimentare gravi malattie e morte se non sono completamente vaccinati”.
Per Ammon cìè anche una buona notizia ed è quella che “aver ricevuto due dosi di uno qualsiasi dei vaccini attualmente disponibili fornisce un’elevata protezione contro questa variante e le sue conseguenze. Ci sono ancora troppe persone a rischio di grave infezione da COVID-19 che dobbiamo proteggere il prima possibile. Fino a quando la maggior parte delle persone vulnerabili non sarà protetta, dobbiamo mantenere bassa la circolazione del virus Delta aderendo rigorosamente alle misure di salute pubblica, che hanno funzionato per controllare l’impatto di altre varianti”.