Partito unico? Federazione? E con chi? Fratelli d’Italia dentro o fuori? E la leadership a chi andrebbe? E che ne sarà di Coraggio Italia di Brugnaro? Nel centro-destra c’è una sola certezza: ognuno ha una propria strategia e nessuno ha intenzione di sacrificarla a vantaggio di altri.
La “colpa”, per così dire, è di Giorgia Meloni. Il “merito” per così dire è di Matteo Salvini. Il “calcolo”, per così dire è di Berlusconi. L’ “astuzia”, per così dire è di Brugnaro.
Fratelli d’Italia sta per sorpassare la Lega e diventare il primo partito italiano, nei sondaggi.E questo è un problema per Salvini. In caso di vittoria del centro destra alle elezioni toccherebbe a Meloni diventare Presidente del Consiglio.
Nei panni di Salvini
Mettiamoci nei panni di Salvini che per due volte ha provato a guidare la plancia di comando del Governo e non c’è riuscito. Deve correre ai ripari. Quindi lancia l’idea di mettersi insieme. Lui pensa a fare casa comune solo con Forza Italia. Sommando gli ipotetici voti dei due partiti si arriverebbe circa al 28-30% una soglia che Meloni non potrebbe ragionevolmente raggiungere. E così Salvini tornerebbe in campo per guidare l’eventuale governo di centro-destra e sedere sull’agognata poltrona di Palazzo Chigi
Le aspirazioni di Berlusconi
E Berlusconi? L’affaticato Cavaliere ha l’ultima carta da giocare: il Quirinale. Alla sua età non ha altre ambizioni se non quella massima. E ci crede, anche perchè, se il centro destra conquistasse la maggioranza, al quarto scrutinio potrebbe votare per lui e mandarlo sul Colle più alto. Legittima aspirazione e calcolo tecnicamente corretto quello di Berlusconi, che non tiene conto delle reazioni che si scatenerebbero in politica e non contro questa ipotesi .Ma Tant’è.
Per avere i voti del centro-destra Berlusconi non deve irritare Meloni e quindi propone un partito unico a tre, un embrassons-nous già sperimentato in passato senza grande successo. In realtà Berlusconi non ha bisogno che ci sia un partito unico del centro-destra in Parlamento per ottenere i voti di quest’area. Anche divisi in tre i partiti potrebbero sommare i voti per far coronare al cavaliere il sogno quirinalizio e avere un amico, e che amico, al Quirinale.
Però Berlusconi deve apparire non divisivo da qui la sua proposta che va oltre Salvini e mira a coinvolgere anche Meloni.
La calamita di Meloni
Come finirà? Difficilmente Fratelli d’Italia si lascerà lusingare o intimidire. Resterà per i fatti suoi, comodamente all’opposizione, gestendo con garbo istituzionale i rapporti con Draghi.
Salvini rischia di fare un nuovo buco nell’acqua non portando a casa né il partito unico, né la federazione e con l’umiliazione di aver scoperto le carte perdendo la partita con Meloni. Che ormai, che attira in FdI tanti transfughi sia di Lega che di Forza Italia; una vera calamita, ma anche un calamità per Salvini.
A Berlusconi poco interessa che effettivamente si faccia il partitone o la federazione. L’importante per lui è apparire il padre nobile pacificatore del centro-destra, per essere eletto al Quirinale.
La tela di Brugnaro
Eppoi c’è Brugnaro che, astutamente, si sfila dai giochi e giochetti dei tre grandi partiti e se ne fa uno tutto suo pescando un po’ ovunque con l’idea di mettere paletti in un’area di centro, sguarnita e non presidiata da nessuno. Tesse la sua tela facendo l’occhiolino anche a chi, come Conte, non fa parte del centro-destra. Il suo obiettivo è conquistare uno stock di seggi determinante per far pendere la bilancia da una parte, quasi sicuramente il centro destra, o dall’altra, mai dire mai.
Come si vede l’iniziativa di Salvini ha fatto emergere una vera Babele. Chiamata unità.