Tempo d’estate, tempo di vacanze, tempo di rilassamento. All’ombra di un patio, di una veranda, di un albero è piacevole leggere, scrivere, disegnare. E tutto ciò che facciamo, questo dovremmo averlo chiaro e fermo nella mente, è inciso nell’eternità. Anche il più piccolo gesto, la frase più breve, il silenzio più lungo. C’è una matita che, più di tante altre, ha scritto opere di bene, ha segnato parte della storia, anche spirituale, dell’umanità. E’ una persona che si è fatta strumento di Dio per scrivere in questo mondo alcune delle pagine più belle dettate dalla Sua Volontà.
DAL MANIFESTO 2017 DELLO SPAZIALISMO DELL’ANIMA
“Lo Spazialismo, in senso strettamente pittorico, ha una impostazione “materica”, cioè in alcune opere spazialiste il colore è dato in maniera molto pesante, molto spessa, proprio per creare una terza dimensione. Oppure, i Maestri utilizzano, invece della tela, materiali molto corposi, più attinenti alla scultura che alla pittura.”
PRESENTAZIONE DELL’OPERA
“La Matita di Dio” è l’unica opera dello Spazialismo dell’Anima in grafite, con cristalli. Trattare la grafite è molto complicato, ma era necessario, perché “Santa Teresa di Calcutta”, che è il sottotitolo di quest’opera, si definiva “la matita di Dio”. La Potenza Creatrice di Dio, infatti, come si vede nell’opera, si incanala nella matita, cioè in questa Santa. Dio è veramente il Grande Architetto, perché riesce a far coincidere e ad armonizzare perfettamente le vite degli uomini di tutta l’umanità in un unico meraviglioso disegno. Madre Teresa ha tracciato con la sua stessa vita parte di questo disegno. Potremmo dire che quest’opera racconta il messaggio che Dio ha voluto scrivere per tramite di Madre Teresa. Tra l’altro, è meraviglioso e sembra incredibile che, come si sa, Madre Teresa, nonostante che per quarant’anni non abbia sentito la voce di Dio, abbia continuato comunque ad essere disponibile quale strumento di Dio, come una matita che scrive, per fede, per conto di chi non si fa più sentire. Pensiamo a quale apertura d’animo, totale, abbia avuto per il suo Dio, continuando a farsi utilizzare sebbene non Lo sentisse più!
Quest’opera fa parte della prima produzione dello Spazialismo dell’Anima, esposta in Febbraio 2017 alla Mostra-Manifesto nella Galleria La Pigna del Palazzo Maffei Marescotti in Vaticano. E’ stata donata dall’Autrice all’Ordine delle Missionarie della Carità, presso la sede romana sulla Salita di San Gregorio al Celio.
SPIEGAZIONE DELL’OPERA
La forza espressiva, l’energia creativa si concentrano nella Matita, cioè in Santa Teresa, fin verso la punta. La punta è un cristallo bianco, simboleggia Madre Teresa che scrive attraverso la sua umanità. E mentre i cristalli dorati segnano l’ispirazione, l’energia, la creatività che viene da Dio, la punta è bianca perché, come dice San Tommaso d’Aquino, “la grazia agisce sulla natura”, infatti Madre Teresa ha fatto tutto quanto la sua persona poteva fare nei posti dove si trovava, ha dato a Dio disponibilità totale di sé, così da generare innumerevoli opere sante ed anime sante, simboleggiate da tutta la diffusione di cristalli bianchi che vediamo, nell’opera, fiorire dalla punta della Matita. Pensiamo agli Ordini che Santa Teresa ha fondato, le Suore Missionarie della Carità, i Fratelli Missionari della Carità, e a tutte le opere che lei ha fatto personalmente e indirettamente, e che ancora oggi ispira altri a fare. La diffusione dei cristalli sulla tela è abbondante ma, sicuramente, le sue opere lo sono molto di più.