giovedì, 26 Dicembre, 2024
Economia

Cartelle esattoriali, nuova proroga. Rate più morbide?

Per il pagamento dei debiti verso il fisco altri due mesi di proroga.

Almeno questa sembra l’intenzione, così come una possibilità di dilazionare il debito in più rate.
La decisione è ufficiosa e a discuterne saranno nei prossimi giorni Parlamento e Commissioni che lavorano anche ad una attesa, forse impossibile in tempi brevi, riforma fiscale. Dal 30 giugno sarebbero state recapitate – secondo le stime già rese note a gennaio – 50 milioni di cartelle di riscossione, poi dal primo luglio era previsto un mese di tempo per mettersi in regola con i debiti. La proroga ora dovrebbe far slittare tutto a fine agosto per poi avere a disposizione settembre per pagare. Di date precise, tuttavia, finora non si è parlato.

Debiti sotto i mille euro
La maggior parte dei debiti sono sotto i mille euro.Per lo più alcune bollette non pagate e multe stradali. Si tratta di famiglie e imprese in difficoltà che ora non riescono a onorare i piccoli debiti. Nel dettaglio negli ultimi vent’anni, si stima che l’ammontare complessivo di tasse, interessi di mora, sanzioni e multe non pagate corrisponda a 930 miliardi di euro. Ciò vale a dire che l’87% degli importi dovuti a fronte della notifica di cartelle esattoriali, alla fine non viene riscosso dallo Stato. Circa quattro volte le somme stanziate per l’Italia dal Recovery Plan. Un labirinto per ora senza via d’uscita.

Soldi inesigibili
D’altronde in questo anno di pandemia per ogni proroga, a rimetterci è stato il fisco che ha perso milioni di entrate – soldi che si accumulano nel Magazzino fiscale inesigibile – così mentre le casse dell’Agenzia delle entrate rimangono a secco, dall’altra parte le famiglie e soprattutto le piccole imprese lottano con situazioni inedite. È il caso del commercio con l’arrivo travolgente delle vendite on line, negozi virtuali che non devono sopportare il peso dei costi fissi di un negozio reale sia di strutture che di personale.

Dilazionare i pagamenti
Il dibattito in Parlamento dovrà tenere conto dei problemi di finanza pubblica ma anche come “ammorbidire” e dilazionare il pagamento di un così alto numero di rate di versamenti di cartelle che si accatastano l’una sull’altra. In questo senso, vista la complessità della materia, l’idea di proroghe e di date, per ora restano da formulare con precisione. Tuttavia, una cosa appare certa, l’obiettivo del Governo è quello di evitare una pressione degli agenti della riscossione su contribuenti già in difficoltà che poi malgrado le sollecitazioni non avrebbero soldi per pagare.

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Giuseppe Miceli*

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