sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Confesercenti: moratoria su 81.5 miliardi di finanziamenti

Una proroga della moratoria sui finanziamenti “almeno” di due settimane.
Martedì 15 giugno è stato l’ultimo giorno a disposizione delle imprese per richiedere di aderire al decreto Sostegni Bis in merito alla moratoria dei finanziamenti.
Un provvedimento che riguarda potenzialmente 81,5 miliardi di euro di prestiti, ma a cui molte imprese ancora non hanno avuto modo di aderire.
“Sarebbe dunque necessario”, spiega la Confesercenti preoccupata per le sorti di migliaia di piccole imprese, “prorogare di almeno due settimane i termini per la presentazione delle richieste, anche in considerazione
del fatto che le moratorie in essere scadranno il 30 giugno, e che la misura di estensione introdotta dal Sostegni Bis non è ancora stata approvata dalla Ue”.

CRISI DI LIQUIDITA’

Una delle misure a maggior impatto per sostenere la liquidità delle imprese nel periodo della pandemia è stata la moratoria sui finanziamenti. Inizialmente prevista fino al 30 settembre 2020, in seguito al perdurare della crisi è stata estesa prima fino al 31 gennaio di quest’anno, e successivamente al prossimo 30 giugno. Il Dl Sostegni Bis sposta ulteriormente i termini al 31 dicembre 2021, ma solo su richiesta – trasmessa appunto entro il 15 giugno – delle imprese già ammesse.

NIENTE OK DA BRUXELLES

“Per diventare operativo, però, il provvedimento, deve prima essere autorizzato a livello europeo”, spiega Confesercenti, “Visto che l’ok di Bruxelles ancora non è arrivato, non appare necessario chiudere l’accesso alla moratoria: alle imprese sarebbe utile più tempo, anche in considerazione delle novità introdotte rispetto alle moratorie precedenti, dall’introduzione dell’obbligo di richiesta alle condizioni: la moratoria si applica infatti solo alla quota capitale e dunque in ogni caso, dal 1° luglio, le imprese riprenderanno a pagare gli interessi”.

IMPRESE TROPPO INDEBITATE
“Proprio ora che tutto si fa ‘bianco’, è il momento in cui le imprese hanno la maggiore necessità di un supporto per percorrere l’ultimo chilometro”, commenta Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti. “Come abbiamo sottolineato più volte, riaprire non basta per ripartire, certamente non dopo uno stop così lungo e difficile. Le imprese escono dalla pandemia pesantemente indebitate, e non solo con le banche: nel solo 2020 hanno accumulato un debito fiscale, sotto forma di rinvio dei pagamenti dovuti, pari a 14,3 miliardi, da restituire da qui ai prossimi due anni”. Un peso non indifferente in un settore la cui ripartenza diventa sempre più complicata, mentre i negozi fisici perdono terreno rispetto all’avanzata dell’on line. Il problema rimane il debito
per le piccole imprese.

“Complessivamente, si tratta di una zavorra incompatibile”, conclude De Luise, “con la ripresa, da alleggerire il più possibile. Una proroga dei termini di richiesta permetterebbe ad un numero maggiore di imprese di valutare le possibilità offerte dalla moratoria ed eventualmente aderirvi”.

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