venerdì, 20 Dicembre, 2024
Attualità

Scarcerate il dolore, giustizia dove sei?

Mai come in questi momenti il grido di San Giovanni Paolo II merita di essere riudito da chi non vuole mollare nel credere che “nessuna  notte sara’ cosi lunga da impedire al giorno di ritornare “. Riudire col cuore, tra sconforto e amarezza, quell’anatema contro mafia e mafiosi e’ l’unica voce che rimane credibile e veritiera “Lo dico ai responsabili- disse dinnanzi a un fiume di giovani e non solo assiepati a Piano San Gregorio, sotto lo sguardo del teatro della Concordia ad Agrigento- Verra’ una volta il Giudizio di Dio”.
Oggi piu’ che mai vogliamo quel “giudizio, invochiamo l’intervento di Dio che scuota gli  animi e faccia comprendere che il sangue innocente di tanti e tantissimi, grida urla verso Dio “Caino, dov’e’ tuo fratello”.
Oggi Caino ha altri nomi che volutamente non vanno ne’ scritti ne’ pronunciati. I giusti sono calpestati e la memoria va in frantumi. L’orrore galoppa e le polemiche montano giustamente poiche’ il sacrificio di tanti “Uomini ” e tante “Donne” sembra svanire nel nulla.

Si, memorie calpestate, anche se le passerelle dei “saggi “e sapienti del momento hanno fatto sperare in un’alba di riscatto. Spieghiamolo ai piccoli, ai giovani della “Nave della Legalita’”, a chi ha partecipato a numerose iniziative a favore di una  cultura  della Vita e della Legalita’ vera, come puo’ “il carnefice ” essere autorizzato a riassaporare la “Liberta’” la stessa che ha negato a tante sue vittime ancora vivi nel dolore dei propri cari. “Verra’ una volta il giudizio di Dio”.

Ho fiducia in questo grido, non ci resta che  questo e sappiamo che la profezia dei santi non mente mai. Per anni molti hanno fatto  sognare con parole farcite di inganno, di promesse di un futuro piu’ roseo e degno di uno Stato di Diritto, che il popolo Sovrano ha voce in capitolo e chi sbaglia paga. Il velo del tempio del teatro si squarcia da cima a fondo. L’impotenza degli onesti e’ li umiliata e derisa da sentenze che riaprono ferite di lutto e di dolore.

Giustizia dove sei? per chi sei? come sei gestita’ dove sei finita? Le urla  e il pianto di tante famiglie che hanno visto strapparsi il loro caro in modo caino ancora e’ udibile nella coscienza di chi ha creduto nella “Giustizia , giusta”. E’ triste tutto cio’, uccide dentro anche nel giorno in cui l’Italia delle poltrone celebra la “festa della Repubblica “. La stessa che apre le porte delle carceri a chi ha coscienza e cuore ( di pietra ) inondato da un oceano di sangue innocente. Grida, ti prego, grida ancora caro San Giovanni Paolo II “Verra’ una volta il Giudizio di Dio”. Almeno tu non ci tradirai, non ci abbandonerai fra i sentieri della desolazione al termine delle passerelle di rito dove “tutto e’ vero perch’ tutto finto” come disse Silvio, morto di Aids quando si accorse che aveva pochi minuti er abbracciare la vita.

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