La linea ferroviaria dell’alta velocità sull’asse Napoli-Bari si appresta a diventare da bel sogno a concreta realtà. Questo è quello che si apprende in seguito alla conferenza stampa tenuta stamattina nella Sala De Santis di Palazzo Santa Lucia, sede della Regione, alla quale hanno partecipato il presidente della Campania Vincenzo De Luca, l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini e il commissario straordinario per gli interventi e dirigente del gruppo Ferrovie dello Stato Roberto Pagone.
Dieci i lotti in fase di cantierizzazione. Alcuni sono già pronti a partire, altri completeranno le operazioni preliminari nel corso di quest’estate: l’obiettivo è cominciare entro fine anno con i lavori di un progetto che punta a rivoluzionare il mondo dei trasporti e della mobilità nel mezzogiorno. “Un’opera strategica per il nostro paese – sottolinea il governatore De Luca -. La Regione Campania ha avuto un rapporto straordinario con le Ferrovie dello Stato per sbloccare molti dei cantieri sulla linea Napoli-Bari: avremo dieci lotti che partono e un piano di investimenti da circa 6 miliardi di euro. Saremo a disposizione nei prossimi anni per accompagnare queste opere che possono determinare un’occupazione tra 5 e 6 mila unità lavorative.
Ovviamente – avverte l’inquilino di Palazzo Santa Lucia – dovremo fare i conti con quelli che sono i problemi dell’Italia: la palude burocratica, la fatica per ottenere i pareri necessari per quanto riguarda le soprintendenze, le autorità di bacino e le procedure di esproprio. Da questo punto di vista dovremo lavorare con grande intensità perché ci sia una semplificazione e una sburocratizzazione radicale che a tutt’oggi non si vede. Ma questa – conclude De Luca – è la sfida del futuro”. E al fianco della Campania e di Ferrovie dello Stato nella “sfida del futuro” c’è il colosso delle costruzioni Webuild, pronto a mettere nuovamente i suoi sforzi produttivi al servizio del Paese. “Lavoravamo all’estero e facevamo il 7% del nostro fatturato in Italia. A un certo punto abbiamo deciso, avendo raggiunto 63 anni, di ripagare le cose che ci sono successe. Bisogna tornare a casa e fare quello che la gente s’aspetta”, spiega Salini. “Il problema che abbiamo di fronte oggi è la crisi del paese – prosegue l’ad di Webuild – La nostra voglia è quella di cercare di dare una mano a realizzare il piano di ripresa e resilienza e anche di provare a restituire fiducia del futuro. Oggi la domanda privata si è fermata, i soldi giacciono inoperosi nei conti correnti perché la gente ha paura. Paura perché non sa che cosa succede domani, non sa se c’è lavoro per i propri figli. Questo è quello che dobbiamo cambiare e io per primo come imprenditore sento la necessità di fare di tutto per riuscire a cambiare questa sensazione di sfiducia nel futuro. Il futuro c’è – chiosa Salini -.
Lo costruiamo noi investendo e dando possibilità ai ragazzi”. Per quanto riguarda le tempistiche della realizzazione della linea ferroviaria si procede per step. Il primo passo è l’apertura dei cantieri per fine 2021. Si punta per dicembre 2023 ad attivare la Napoli-Bari, mentre entro metà 2027 prevista la conclusione dell’intera opera. “Il completamento dei primi lotti ci consentirà di anticipare i tempi e tra poco più di due anni contiamo di avere un filo diretto da Napoli a Bari in circa 2 ore e 40.
Quando poi saranno completati i lotti intermedi si incomincerà a diminuire fino ad arrivare a regime con l’obiettivo del collegamento in 2 ore”, racconta il commissario straordinario di Rfi Roberto Pagone che tocca anche un altro tema centrale: quello dei rallentamenti nella cantierizzazione a causa di alcuni rinvenimenti archeologici sul territorio dove insisteranno i lavori. “Sicuramente l’archeologia non possiamo considerarla un problema, è una ricchezza – precisa il dirigente di Ferrovie dello Stato -. Ovviamente problemi di impatto sui tempi, a causa delle scoperte, ci sono, ma confidiamo d’intesa con le soprintendenze di sbloccare i cantieri in tempo reale. Quello che è successo è normalissimo nel nostro paese. Viviamo nel territorio della Magna Grecia, dovunque andiamo troviamo qualcosa di interessante.
Stiamo pensando – annuncia infine Pagone – a un piano d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali e le soprintendenze. A latere della realizzazione della Napoli-Bari vogliamo preparare un progetto storico-archeologico con tutti i rinvenimenti”.