ROMA (ITALPRESS) – La pandemia ha significativamente cambiato le abitudini degli italiani rispetto al fumo: dopo una riduzione ad aprile 2020 rispetto a gennaio 2020 (pre lockdown) c'e' stato un aumento dei fumatori a maggio 2021, con una prevalenza del 26,2 (circa 11,3 milioni) rispetto anche a novembre 2020 (24%), piu' di un milione di fumatori in piu'. Non diminuisce inoltre il numero di giovani consumatori: 1 su tre tra i 14 e i 17 anni ha gia' avuto un contatto con il fumo di tabacco e quasi il 42% con la sigaretta elettronica. Lo dicono i nuovi dati di uno studio longitudinale dell'ISS svolto in collaborazione con l'Istituto Farmacologico Mario Negri e presentato oggi in occasione della Giornata mondiale senza tabacco. Sono state realizzate 3 survey su un campione (3.000) di 18-74 anni rappresentativo della popolazione italiana secondo le principali variabili socio demografiche nei seguenti tempi: gennaio 2020 (pre lockdown), aprile 2020 (pieno lockdown), novembre 2020 (parziale lockdown), maggio 2021 (parziali riaperture). "Un ruolo chiave nell'aumento dei fumatori – dice Roberta Pacifici, direttore Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'ISS – lo hanno avuto i nuovi prodotti del tabacco (sigarette a tabacco riscaldato, HTP) e le e-cig. Infatti il loro uso in Italia contribuisce alla iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette tradizionali e ne ostacola la cessazione, alimentando l'epidemia tabagica". Rispetto all'iniziazione lo studio rileva che a novembre 2020 il 4,7% dei mai fumatori di sigarette tradizionali, ad aprile (durante il lockdown duro) e' diventato fumatore. Infatti, mentre il 2,1% di chi non ha mai usato le e-cig e' diventato fumatore di sigarette tradizionali, ben dieci volte di piu' il 19,6% di chi e' un utilizzatore di e-cig e' diventato anche fumatore. Similmente, mentre il 3,2% di chi non ha mai usato HTP e' diventato fumatore, il 19,3% di chi e' utilizzatore di HTP e' diventato anche fumatore di sigarette tradizionali. Rispetto alle ricadute, si evidenzia che il 17,2% di chi era un ex fumatore di sigarette tradizionali ad aprile durante il lockdown duro, a novembre e' tornato a consumare sigarette tradizionali. Anche in questo caso hanno giocato un ruolo importante come fattore di rischio il consumo di HTP e di e-cig. Infatti, mentre il 7,7% di chi non ha mai usato e-cig e' tornato a fumare ben il 39,1% di chi e' un consumatore di e-cig e' ricaduto nel consumo di sigarette tradizionali. Similmente, mentre l'11,2% di chi non ha mai usato HTP e' tornato a fumare, il 58,3% di chi usa HTP e' tornato anche a consumare sigarette tradizionali. Rispetto alla cessazione, rileviamo che a novembre il 14,6% degli individui che erano fumatori di sigarette tradizionali ad aprile durante il lockdown duro, sono riusciti a cessare e diventare ex fumatori. Anche in questo caso l'uso dei prodotti di nuova generazione come HTP e e-cig hanno giocato un ruolo negativo sulla cessazione. Infatti, il 15,4% di chi non ha mai usato e-cig e' riuscito a smettere di fumare, mentre soltanto il 6,7% di chi e' utilizzatore di e-cig e' riuscito in questo intento. Similmente il 15,5% di chi non ha mai usato HTP e' riuscito a diventare ex fumatore, mentre nessuno di chi usa HTP e' riuscito a diventare ex fumatore. "Nelle condizioni di restrizioni delle liberta' e di stress conseguenti alla pandemia, aumentano di oltre 1 milione sia i fumatori che le fumatrici – sottolinea il professor Silvio Garattini, presidente onorario dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri – A maggio 2021 la prevalenza di fumatori in Italia e' del 26,2% (stima di 11,3 milioni) di cui il 25,7% sono maschi (5,5 milioni) e il 26,7% sono femmine (5,8 milioni)". (ITALPRESS). fsc/com 31-Mag-21 11:58