venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

“Errore di metodo e nel merito”: Proroga licenziamenti. Confindustria contro Orlando

Sulla proroga dei licenziamenti al 28 agosto decisa dal ministro del lavoro Andrea Orlando, si abbatte l’ira di Confindustria. Il provvedimento secondo gli esponenti degli industriali è stato fatto senza nessun avallo delle imprese.

Secondo Confindustria Orlando avrebbe fatto tutto da solo ed in silenzio Per Maurizio Stirpe, Vice Presidente di Confindustria per le Relazioni industriali,

“Il ministro Orlando ci ha ripensato, forse sollecitato dal Soliti Noti ai quali fa proprio fatica a dire di no e ha messo in discussione la decisione assunta a fine marzo sul blocco dei licenziamenti che aveva trovato, con grande fatica, anche la nostra adesione. Era stato detto che a fine giugno questo divieto non sarebbe stato prorogato. Ora nel decreto Sostegni bis c’è uno slittamento a fine agosto. Non va: non solo per il merito, ma per il metodo e per l’affidabilità dei rapporti tra noi e il ministro”.

 

52 SETTIMANE DI CASSA INTERGRAZIONE STRAORDINARIA

“Due mesi fa”, ricorda polemico Stirpe, “ai tavoli al ministero, la scadenza di giugno era stata condivisa con il ministro del Lavoro. Pur non in modo espresso c’era stata una mediazione. Finora non è stato mai possibile per noi approfondire ai tavoli i contenuti dei problemi, con un ruolo attivo nei confronti del ministero del Lavoro e dei sindacati.

“Due mesi di blocco in più”, calcola Stirpe, “avranno l’effetto di aumentare l’incertezza nelle aziende. A chi oppone l’idea di una crescente tensione sociale che si acuirebbe con i licenziamenti, il vice presidente di Confindustria si mostra scettico. “Non è questa la percezione che abbiamo e non ci sono elementi oggettivi per avallare questa impressione. Penso che l’effetto sull’industria sarà limitato. Piuttosto, le imprese cercano competenze per assumere e non riescono a trovarle”, commenta Stirpe elencando numeri, “ ci sono a disposizione 52 settimane di cassa integrazione ordinaria.

Se il prolungamento del blocco è stato fatto con questa motivazione è un ulteriore errore”. Anche il Sostegni bis ha alcune cose che Confindustria giudica limitate. “Troppo concentrato sull’emergenza piuttosto che sulla ripartenza. Si punta ad un orizzonte di due o tre mesi, per lo meno in tema di lavoro. Il governo dovrebbe invece preoccuparsi di mettere le imprese in condizioni di essere competitive e di posizionarsi al meglio sul mercato”, sostiene Maurizio Stirpe, “Dovrebbe dare risposte alle rigidità in entrata, per esempio. In più, guardando i provvedimenti del decreto, il contratto di ricollocazione è inutilizzabile per come è strutturato: la scadenza del 31 ottobre è troppo ravvicinata ed è anche meno conveniente dell’apprendistato e del contratto per assumere gli under 35.  Può funzionare il contratto di espansione, anche se avremmo preferito che non ci fossero soglie, cioè che fosse universale e che ad esso fossero destinate maggiori risorse”.

Infine sulla riforma degli ammortizzatori sociali Confindustria osserva che si è perso già troppo tempo. “Questa sarebbe la strada maestra per affrontare i temi del mercato del lavoro in modo strategico, puntando all’occupabilità delle persone.

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