Per Confcommercio c’è un effetto pandemia che ha colpito “quasi” tutti i settori. In quel “quasi” ci sono le imprese alimentari che hanno fatto un balzo significativo, del 50% in più, nel corso del 2020. Gli alimentari hanno migliorato il proprio andamento economico rispetto al 2019 pur avendo registrato un significativo peggioramento dei prezzi praticati dai fornitori. Se da un lato si può spiegare questo andamento così positivo con il fatto che durante il lockdown praticamente solo il settore alimentare ha continuato a funzionare e a garantire un servizio essenziale, il mondo del dettaglio alimentare ha saputo cogliere le “opportunità“ di sviluppo anche in un contesto estremamente negativo.
Quindi in questi mesi c’è stato un boom della digitalizzazione: secondo l’indagine dell’Osservatorio 2021 Fida, sul ruolo della distribuzione alimentare nella crisi economica e sanitaria del Paese realizzata in collaborazione Format Research, prima della pandemia solo il 13% delle imprese alimentari accettava prenotazioni della spesa tramite Social Network o Whatsapp, oggi sono il 31%.
Prima della crisi, l’11% delle imprese offriva ai consumatori la possibilità di effettuare la spesa online sul sito dell’impresa o tramite posta elettronica, oggi il dato si è attestato sul 27%. “Il progressivo affermarsi della vendita online è stato direttamente proporzionale al cambiamento di comportamento di acquisto da parte dei consumatori”, scrive Confcommercio, “Quasi il 20% acquista prodotti alimentari online almeno una volta al mese, e lo fa principalmente perché in questo modo può fare la spesa a qualsiasi orario, nel 50% dei casi inoltre presso un negozio dove precedentemente non acquistava di persona”.
Bocciato, invece, senza appello il cashback dall’82,1% delle imprese del settore, principalmente a causa delle commissioni per le transazioni troppo elevate. Altra bocciatura arriva per la lotteria degli scontrini solo il 3,2% delle imprese ha visto aumentare le visite da parte dei propri clienti abituali e solo l’1,2% delle imprese afferma di avere aumentato i propri ricavi grazie alla lotteria degli scontrini.
“Il dettaglio alimentare”, osserva Donatella Prampolini, presidente Fida e vice presidente di Confcommercio, “ha dimostrato una capacità di adattamento alla pandemia ed alle conseguenti nuove richieste dei consumatori, encomiabile”. “Per far crescere il sistema imprenditoriale”, osserva infine Prampolini, “non servono le lotterie degli scontrini, lma semplificazioni nei processi di cambiamento”.
“Il dettaglio alimentare”, osserva Donatella Prampolini, presidente Fida e vice presidente di Confcommercio, “ha dimostrato una capacità di adattamento alla pandemia ed alle conseguenti nuove richieste dei consumatori, encomiabile”. “Per far crescere il sistema imprenditoriale”, osserva infine Prampolini, “non servono le lotterie degli scontrini, lma semplificazioni nei processi di cambiamento”.