L’Italia, proprio ora, non può andare al voto e infilarsi nuovamente in una campagna elettorale che sarebbe semplicemente ridicola e forse patetica. Sono anni che viviamo in campagna elettorale permanente ed i cittadini non ne possono più.
Certo quello che si prospetta non è il massimo che si possa avere ma è comunque un governo, che guidato dal professor Giuseppe Conte, ci eviterebbe tensioni con l’Unione Europea e forse uno stop alla nostra economia.
Non saltiamo di gioia a vedere un governo giallo-rosso in carica ma siamo certi che il professore possa fare da argine alle derive che potrebbero arrivare dai due o tre partiti che potrebbero formare una maggioranza parlamentare. Nessun altro premier ci garantirebbe perché abbiamo già vissuto premierati che, partendo in neutralità, si sono poi dimostrati di parte e di partito. Conte ci garantisce perché ha saputo, come nessun altro in questi ultimi anni, conquistare la stima e la fiducia del parlamento Europeo, e non solo di quello.
Confidiamo anche in un Partito democratico che sappia rivedere le sue posizioni e correggere gli errori che lo hanno portato lontano dalle percentuali di consenso che aveva prima.
Il Movimento cinque stelle, con Grillo che è tornato ad affiancarlo dopo un periodo di lungo silenzio, potrebbe portare a casa qualcuna di quelle riforme che agli italiani non dispiacerebbero. Il Movimento va visto da lontano perché se ci si infila nei meandri dei loro parlamentari ci si perde e si finisce per non comprendere più nulla. Anche L’onorevole Di Maio, nonostante tutte le ansie e continui attacchi provenienti anche da fuoco amico, alla fine riuscirà, senza la forte personalità di Salvini sempre sul collo, a far valere le sue ragioni.
Non che il Partito Democratico non starà sul collo a Di Maio ma Gigino ha imparato molto in un anno e mezzo di governo, e si vede da come sta portando avanti la trattativa.
Un governo dobbiamo darcelo, assolutamente, dobbiamo uscire da un pantano e un groviglio nazionale e internazionale e, poi, certamente rimetteremo tutto in mano agli elettori. Però non dobbiamo dimenticare anche che la maggioranza che si andrà a formare è pur sempre una maggioranza che rappresenta la maggioranza dei voti espressi dai cittadini. E anche se i due partiti si presentavano tatticamente come alternativi, proprio così alternativi, ora, ed in questa situazione naturalmente, non sono.
Dobbiamo confidare in un Conte bis all’insegna di una saggezza democratica che i due partiti dovranno dimostrare, indicando i loro Ministri. L’alternativa del voto subito potrebbe dimostrarsi catastrofica. E pensiamo anche ad un prossimo non lontano futuro allargamento del governo ad altri schieramenti.