mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Giovani

Crisi delle nuove generazioni. In una Italia che invecchia il Piano Draghi per i giovani

In poche ore i giovani sono balzati in cima ai progetti della politica e delle Istituzioni. Il Pnrr di  Draghi è per buona parte dedicato al loro futuro; il segretario Pd, Letta con una sortita – per ora rientrata – li ha posti come beneficiari di un incentivo economico per superare il danno generazionale della pandemia.

 

CONDIZIONE GIOVANILE IN FORTE DIFFICOLTA’

Ma come stanno i giovani in Italia? Cosa pensano e che ruolo vogliono avere in un Paese in cui l’età media è 45 anni e i ventenni sono meno della metà dei sessantenni? Stando all’ultima indagine Eurispes i giovani italiani ne escono male, causa anche lo stress da pandemia. Non per questo non bisogna puntare su di loro e sul futuro che rappresentano. “Quasi tutti i valori ai quali nel recente passato i giovani davano importanza”, si legge nel Rapporto Italia 2021, “hanno registrato un calo sostanziale”. Un netto crollo, rispetto alle rilevazioni degli altri anni, è registrato nella posizione dei valori come “una vita onesta” (-22,5%), “il rispetto della legge” (-21,2%), “seguire ideali, princìpi” (- 19,4%), “indipendenza personale, libertà” (-19%), Tra i valori in netto declino di importanza per i giovani rientra l’istruzione (-20,8%). I giovani, però,  hanno risposto all’evento della crisi pandemica, sottolinea il rapporto “concentrandosi sui valori che consentono ad una persona di stare in piedì da sola, di contare non tanto sul sostegno dello Stato quanto piuttosto sui propri sforzi e il supporto dei propri familiari”.

“E’ significativo”, osserva l’Eurispes, “che tra gli intervistati, rispetto ai risultati dell’indagine del 2018, il massimo incremento sia stato registrato dai valori ‘affari (+10,4%) e ‘bellezza (+11,2%)”. Un segno dei tempi in bilico tra confusione e disvalori? Oppure gli stessi giovani sono vittime di un sistema complessivo che li relega ai margini? Il loro ruolo, ad esempio, è fortemente condizionato dall’età media degli italiani, negli anni 50 era di 32 anni, nel 2020 è salita a 45 anni.

 

POPOLAZIONE SEMPRE PIU’ VECCHIA

I giovani italiani vivono in un Paese dove il comune più giovane è Orta di Atella, in provincia di Caserta, con una età media di 35,3 anni; quello più vecchio è Fascia, in provincia di Genova, dove l’età media supera i 66 anni. Una Nazione dove c’è un malinconico e drammatico invecchiamento progressivo della popolazione. Il dato più eclatante è quello di 5 nonni per un bambino che dà l’idea di come il futuro dell’Italia e dei giovani sia fortemente condizionato in negativo.

L’Italia dei giovani, infatti, è anche terra di record. In Europa siamo gli ultimi per occupati giovanili e i primi per “neet”, ovvero ragazzi scoraggiati che non studiano e non lavorano (meglio di noi anche Grecia, Bulgaria, Romania). Non solo: nonostante un miglioramento degli ultimi anni, il gap tra Italia e Ue è ancora molto alto per abbandono scolastico (siamo 3 punti sopra la media) e percentuale di laureati (siamo sotto di addirittura 14 punti). La conseguenza? Oltre 320mila ragazzi e ragazze (20-34 anni) hanno lasciato l’Italia tra il 2009 e il 2018, molti dei quali senza prospettiva di ritorno.

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