domenica, 17 Novembre, 2024
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La manifattura lombarda cresce più della media italiana

La produzione manifatturiera in Lombardia cresce di più rispetto a quella italiana, prosegue anche ad aprile l’aumento della fiducia delle imprese manifatturiere del Nord Ovest, crescono infatti aspettative di produzione e ordini sia per il mercato interno che per quello estero. In forte calo invece l’occupazione dei giovani nel 2020 che si traduce in parte in disoccupazione ma soprattutto ingrossa le fila dei NEET.

Sono questi alcuni dei dati evidenziati nel booklet economia a cura del Centro Studi di Assolombarda, pubblicato su Genio & Impresa (Genioeimpresa.it), il web magazine dell’Associazione. Guardando nel dettaglio i numeri, la produzione manifatturiera in Lombardia nel primo trimestre 2021 rimbalza del +8,7% rispetto al 2020, ma se si prendono come riferimento i livelli medi del 2019 nel primo trimestre di quest’anno persiste un divario da colmare rispetto al pre Covid del -2,3%. Il gap lombardo è più contenuto rispetto a quello italiano, -3,4%, ma superiore al -1,6% del Baden-Württemberg e al -1,2% della Cataluña.

Il clima di fiducia ad aprile è ancora in aumento, salgono gli ordini sia per il mercato interno che per quello estero e le attese di domanda e di produzione per i prossimi tre-quattro mesi rimangono sui massimi da fine 2018. L’indice di fiducia è in forte incremento in Spagna e Francia e, grazie a ordini in sensibile aumento e aspettative di produzione su livelli senza precedenti, in straordinaria accelerazione in Germania. Per quanto riguarda i servizi, questi ultimi segnano una sostenuta risalita in aprile, sia nei Paesi europei sia nel Nord Ovest, dove si porta in prossimità dello zero, superando di 3 punti percentuali i livelli di inizio 2020 e distanziando l’Italia (ancora su valori negativi con un gap di 12 punti rispetto al pre Covid, un dato su cui gravano i servizi turistici che segnano un -46% rispetto al livello di inizio 2020). Migliora anche la fiducia dei consumatori, in particolare nel Nord Ovest dove aumenta soprattutto la componente relativa al clima personale, ma anche quella relativa al clima economico del Paese. Sul fronte del mercato del lavoro per i giovani, la crisi pandemica ha provocato un incremento della disoccupazione e della quota di NEET.

In uno scenario in cui i giovani in Lombardia scontavano un preoccupante differenziale nel tasso di occupazione di circa 30 punti percentuali rispetto alle regioni tedesche (21,6% l’occupazione dei 15-24enni lombardi nel 2020, contro oltre il 50% in Bayern e Baden-Württemberg), il tasso di disoccupazione giovanile in Lombardia, infatti, sale al 19,2% (dal 18,3% nel 2019), circa 15 punti percentuali in più rispetto al 4,8% del Bayern ma altrettanti in meno rispetto al drammatico 34% della Cataluña. Con riferimento ai NEET in Lombardia nel 2020 l’incidenza sul totale dei 15-24enni balza al 15,7% (dal 12,6% nel 2019), invertendo la faticosa discesa dai picchi toccati a causa della precedente crisi.

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