Pressing sull’Europa per la valutazione dei progetti del Recovery plan, e attesa per le integrazioni al decreto Sostegni bis in dirittura d’arrivo con nuovi aiuti alle imprese e lavoro autonomo.
L’atteso vertice di Mario Draghi con i capidelegazione di maggioranza e il ministro dell’Economia Daniele Franco è servito per mettere a punto le misure finanziarie da inserire nel decreto Sostegni bis. Misure che dovrebbero arrivare nel prossimo Consiglio dei Ministri. Tra le proposte che segneranno una discontinuità con l’ex Governo Conte, ci sarà il percorso indicato dal ministro Giancarlo Giorgetti.
Nella prima fase, le imprese potranno contare su un acconto, basato sulla perdita di fatturato nell’intero 2020 rispetto al 2019. La novità introdotta, invece, consiste nella possibile integrazione dell’aiuto con la somma che risulta dal confronto tra i ricavi del periodo 1 aprile 2020 – 31 marzo 2021 e tra 1 aprile 2019 e 31 marzo 2020.
Ci sarà poi un ulteriore sostegno economico che arriverà a fine anno, a saldo. In questo caso si procederà, su richiesta delle aziende, al ricalcolo sulla base dei risultati di esercizio e, quindi, delle perdite effettive registrate. Una garanzia in più con effetto perequazione.
Il sistema di finanziamento del Recovery potrebbe diventare permanente Sempre seguendo le indicazioni di Associazioni di categoria, e i sindacati, ci sarà un ulteriore slittamento della data per il pagamento delle cartelle esattoriali. L’ipotesi cui sta lavorando il governo è il congelamento delle cartelle esattoriali per altri due mesi. Si arriverebbe a fine giugno. Questione che comunque resta in bilico in quanto c’è chi preme per un ulteriore slittamento per fine estate.
Il Governo è inoltre intenzionato ad ascoltare le richieste dei Comuni, molti dei quali si dichiarano in forte difficoltà finanziaria. In questo caso si prevede per gli enti municipali un fondo ad hoc, così come per la scuola dove andranno 500 milioni di euro. Non tutto però è scontato, all’interno del Governo ci sono indirizzi diversi.
Mentre va avanti l’esame dei progetti presso la Commissione Europea, si fa strada la proposta del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli di considerare il meccanismo degli aiuti come una protezione economica e sociale che potrebbe estendersi per il futuro, “grande opportunità per realizzare nuovi modelli capaci di conciliare crescita e sostenibilità”. Stessa ipotesi lanciata dal Commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni che non ha escluso la possibilità di rendere il sistema di finanziamento del Recovery una misura permanente. Proposta che con cautela è stata presa in considerazione dal vicepresidente della Commissione, Dombrovskis. “Se questo strumento funzionerà”, osserva,