“La speranza è dimostrare che si possa gestire eventi del genere maniera controllata perché credo che per la cultura il peggio sarebbe partire e poi richiudere quindi prendiamo questa cosa come una buona notizia per Milano e speriamo che sia un test virtuoso per tutti noi”.
Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della sua partecipazione al Teatro alla Scala per assistere, nella serata di riapertura, al concerto del Coro e dell’Orchestra diretti dal Maestro Riccardo Chailly.
Se questa serata può essere simbolo e un segno di rinascita anche per il Paese? “Direi di sì – ha detto il sindaco – proprio per il ruolo della Scala. Ovviamente è una stagione estremamente diversa dal dopoguerra, però in questo momento io penso soprattutto all’enorme mondo della cultura che ha sofferto e che soffre per il lavoro. Permettetemi di ringraziare tutte le lavoratrici e lavoratori della Scala: a volte sembra un po’ retorico però ha fatto veramente un miracolo grazie anche al maestro Chailly perché hanno fatto prove in situazione non agevole. Questo però è un ambiente, quello della Scala, sufficientemente protetto, ci sono mondi della cultura che sono basati sull’incertezza del lavoro e sulla precarietà”.
Sala ha ribadito che “se la Scala da il buon esempio speriamo che si possa trascinare anche altro. Questa sera ci sarà anche il presidente Fontana e la capienza dipende dalla decisione della regione secondo un accordo governo-regioni. Vediamo un po’ quel che conviene fare, ovviamente io non mi spingo mai a dire ‘facciamo di più’ però è chiaro che realtà come queste, se possono avere un numero di spettatori significativi, possono permettersi anche di organizzare spettacoli come l’opera che sono più complessi e costosi”. Sull’ipotesi di rappresentazioni all’aperto in vista della bella stagione, il sindaco Sala ha aggiunto: “Mi pare che la Scala abbia espresso questa volontà di stare anche in città ed è qualcosa che mi trova totalmente d’accordo”.