domenica, 17 Novembre, 2024
Economia

Cartelle, sospese anche le notifiche fino al 31 maggio

Slitta al 31 maggio 2021 la scadenza della sospensione delle attività di riscossione, già operativa dall’8 marzo 2020, per effetto del decreto “Cura Italia” e precedentemente fissato al 30 aprile 2021. L’atteso decreto “Sostegni bis” non è riuscito, nemmeno in extremis, a sancire la proroga e risulta ancora “in corso di redazione” come si legge sul sito internet di Agenzia delle Entrate. Lo slittamento al 31 maggio 2021 del termine di sospensione viene però confermato direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con comunicato stampa n. 88 pubblicato il 30 aprile 2021.

 

I DANNI DELSOSPENSIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI VECCHIE E NUOVE

La proroga riguarda tutti i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agenzia Riscossione, nonché le nuove cartelle. Sospese pure le verifiche di inadempienza che le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica effettuano, prima di disporre pagamenti di importo superiore a 5mila euro.

Sino al 31 maggio, inoltre, l’Agenzia delle Entrate non potrà nemmeno avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.

 

COSA SUCCEDERÀ DOPO IL 31 MAGGIO 2021

Slitterebbe di un mese, dunque, anche la scadenza entro cui effettuare i versamenti oggetto di sospensione che, presumibilmente, dovranno essere effettuati entro il 30 giugno 2021, anziché il 31 maggio.

I contribuenti che hanno patito il calo del fatturato auspicano che il decreto possa sancire la possibilità di dilazionare il pagamento di quelle cartelle esattoriali. Allo studio del MEF ci sarebbe l’ipotesi di spalmare i pagamenti in un termine compreso tra i 6 e i 10 anni, proprio per i beneficiari dei cosiddetti ristori.

 

C’È ANCHE IL RINVIO DELLA PLASTIC TAX AL 2021

Tra le misure contenute nel decreto “Sostegni bis” si considera ormai per certo anche il rinvio della Plastic Tax che slitta al 1° gennaio 2022. L’ulteriore slittamento della data di entrata in vigore della Plastic Tax viene annunciato con toni ottimisti anche dal sottosegretario alla Transizione ecologica, Vannia Gava, che conferma l’impegno per l’abolizione. Le obiezioni verso la plastic tax muoverebbero dalla difesa di imprese e consumatori e dalla convinzione che piuttosto che salvaguardare l’ambiente di metterebbero a rischio migliaia di posti di lavoro. Fatto sta che ad oggi continuano a mancare i decreti attutivi della istituenda tassa, mentre l’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane – ente preposto alla riscossione del tributo – ha pubblicato una bozza delle Determinazioni Direzionali che spiega le linee guida dalla tassa.

 

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