0

Nuovo ruolo nel Patto sociale: il sindacato attore dello sviluppo

domenica, 2 Maggio 2021
1 minuto di lettura

Ieri abbiamo auspicato un’iniziativa di Draghi per un Patto Sociale tra le forze produttive per  governare insieme la ricostruzione. Di questa Alleanza i sindacati dovranno essere protagonisti, con una profonda revisione del loro modo di rappresentare gli interessi dei lavoratori.

Se davvero l’Italia vorrà aprire una pagina nuova della sua storia con l’attuazione del Pnrr, bisognerà rivedere il ruolo di tutti gli attori ,governo, imprenditori e sindacati.Ieri abbiamo auspicato un’iniziativa di Draghi per avviare un Patto Sociale, una nuova Grande Alleanza tra le forze produttive del Paese per  governare insieme la ricostruzione post-pandemia. Di questa Alleanza i sindacati dovranno essere protagonisti ma con una profonda revisione del loro modo di rappresentare gli interesi dei lavoratori.

Superare il vecchio sindacalismo

Occorre andare oltre il tradizionale ruolo di controparte degli imprenditori , superare l’ottica delle rivendicazioni settoriali e della conservazione dei posti di lavoro esistenti. Il nuovo paradigma del sindacato dovrebbe essere lo sviluppo e l’assunzione diretta di responsabilità nelle aziende. L’unico modo di pronuovere il lavoro è  favorire la crescita. Senza sviluppo non c’è lavoro.In un mondo in cui tutto cambia vorticosamente il sindacato deve essere protagonista del cambiamento, sapendolo interpretare e governare insieme agli imprenditori in una visione che tocca al Governo indicare. Non ha senso aggrapparsi a difendere settori o aziende decotte, fuori mercato o tecnologicamente obsolete. Il sindacato deve saper guardare avanti  e assicurare la creazione di posti di lavoro dove c’è più innovazione e quindi più  sviluppo.Questo richiede un’attenzione maggiore alla politica industriale che il Governo deve  indicare  coinvolgendo imprenditori e sindacati e decidendo insieme a loro dove il Paese dovrà trovare la sua strada per crescere.

Dalla rivendicazione alla gestione

Il sindacato non deve aspettare che siano il Governo o la Confidustria a prendere l’iniziativa. Landini, Sbarra, Bombardieri e altri leader sindacali lancino un’iniziativa comune chiedendo al Governo di essere presenti non solo ai tavoli di crisi ma anche al tavolo dello sviluppo, dove si decide insieme il futuro della struttura produttiva dell’Italia. Dal ruolo di rivendicazione il sindacato passi al ruolo di gestione dei cambiamenti e chieda di essere presente, secondo il modello tedesco, anche in organismi di sorveglianza e controllo della conduzione delle imprese. Il sindacto deve rivoluzionare se stesso, senza paura di abbandonare vecchi modelli e accettando la sfida del nostro tempo.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Fipe scrive a Draghi: riaprire i locali in sicurezza

Tornare a credere nel futuro. È questo il grido di…

Alla ricerca del futuro

C’è una questione che sembra smarrirsi nella tempesta del Covid…