Ieri abbiamo auspicato un’iniziativa di Draghi per un Patto Sociale tra le forze produttive per governare insieme la ricostruzione. Di questa Alleanza i sindacati dovranno essere protagonisti, con una profonda revisione del loro modo di rappresentare gli interessi dei lavoratori.
Se davvero l’Italia vorrà aprire una pagina nuova della sua storia con l’attuazione del Pnrr, bisognerà rivedere il ruolo di tutti gli attori ,governo, imprenditori e sindacati.Ieri abbiamo auspicato un’iniziativa di Draghi per avviare un Patto Sociale, una nuova Grande Alleanza tra le forze produttive del Paese per governare insieme la ricostruzione post-pandemia. Di questa Alleanza i sindacati dovranno essere protagonisti ma con una profonda revisione del loro modo di rappresentare gli interesi dei lavoratori.
Superare il vecchio sindacalismo
Occorre andare oltre il tradizionale ruolo di controparte degli imprenditori , superare l’ottica delle rivendicazioni settoriali e della conservazione dei posti di lavoro esistenti. Il nuovo paradigma del sindacato dovrebbe essere lo sviluppo e l’assunzione diretta di responsabilità nelle aziende. L’unico modo di pronuovere il lavoro è favorire la crescita. Senza sviluppo non c’è lavoro.In un mondo in cui tutto cambia vorticosamente il sindacato deve essere protagonista del cambiamento, sapendolo interpretare e governare insieme agli imprenditori in una visione che tocca al Governo indicare. Non ha senso aggrapparsi a difendere settori o aziende decotte, fuori mercato o tecnologicamente obsolete. Il sindacato deve saper guardare avanti e assicurare la creazione di posti di lavoro dove c’è più innovazione e quindi più sviluppo.Questo richiede un’attenzione maggiore alla politica industriale che il Governo deve indicare coinvolgendo imprenditori e sindacati e decidendo insieme a loro dove il Paese dovrà trovare la sua strada per crescere.
Dalla rivendicazione alla gestione
Il sindacato non deve aspettare che siano il Governo o la Confidustria a prendere l’iniziativa. Landini, Sbarra, Bombardieri e altri leader sindacali lancino un’iniziativa comune chiedendo al Governo di essere presenti non solo ai tavoli di crisi ma anche al tavolo dello sviluppo, dove si decide insieme il futuro della struttura produttiva dell’Italia. Dal ruolo di rivendicazione il sindacato passi al ruolo di gestione dei cambiamenti e chieda di essere presente, secondo il modello tedesco, anche in organismi di sorveglianza e controllo della conduzione delle imprese. Il sindacto deve rivoluzionare se stesso, senza paura di abbandonare vecchi modelli e accettando la sfida del nostro tempo.